RICERCA – La rivista Current Biology pubblica la vicenda di Noc, un esemplare di beluga (Delphinapterus leucas) vissuto all’Acquario di Melbourne e deceduto 5 anni or sono, in grado di imitare i suoni emessi dalla voce umana.
Un’analisi sonografica ha infatti mostrato come le frequenze emesse da questo cetaceo fossero in alcuni casi molto simili a quelle umane e totalmente al di fuori del range di quelle prodotte dai suoi simili. E in particolare, l’emissione di suoni simili al parlato umano avveniva in presenza di esseri umani, con il viso del cetaceo rivolto verso i suoi potenziali interlocutori. Secondo gli autori dello studio, che hanno registrato la ‘voce’ di Noc per diversi anni, questo indicherebbe un chiaro tentativo, parzialmente andato a buon fine, di imitare la voce umana con finalità comunicative (ascolta la voce di Noc).
Quello che stupisce maggiormente è che i cetacei non producono suoni mediante la laringe come avviene nella nostra specie, bensì tramite la cavità nasale: l’imitazione avrebbe dunque rappresentato il risultato di un vero e proprio allenamento vocale, che ha coinvolto l’intero apparato muscolare della regione cefalica.
Un altro eccellente esempio delle straordinarie capacità cognitive dei cetacei.
Riferimenti:
Sam Ridgway, Donald Carder, Michelle Jeffries, Mark Todd. Spontaneous human speech mimicry by a cetacean. Current Biology, 2012; 22 (20): R860 DOI: 10.1016/j.cub.2012.08.044