AMBIENTE – Se nel 2011 gli impianti eolici hanno raggiunto una potenza globale pari a 240 GW, entro il 2020 potrebbero superare i 1.000 GW. Secondo le stime del Global Wind Energy Outlook (GWEO), la relazione biennale sul futuro del settore eolico, l’energia prodotta dal vento potrebbe fornire fino al 12% dell’energia elettrica mondiale, valori 5 volte superiori agli attuali, creare 1,4 milioni di nuovi posti di lavoro e ridurre le emissioni di anidride carbonica di oltre 1,5 miliardi di tonnellate l’anno.
Nel rapporto sono delineate tre proiezioni diverse, sintetizzate nell’infografica. Il primo scenario si basa sulle stime dell’Agenzia Internazionale dell’energia (IEA), gli altri due (moderato e avanzato), invece, prevedono una maggiore efficienza negli usi finali dell’energia elettrica e quindi un minor fabbisogno totale. Guardando alle stime per il 2020, l’energia eolica potrebbe fornire dal 6% dell’energia elettrica totale fino al 12%.
E in Italia? Nel nostro Paese sono presenti circa 300 impianti di energia eolica, per una potenza complessiva di 7,3 GW. Nel complesso producono 11,8 TWh, pari al 3,5% del consumo elettrico e al 5% della produzione elettrica. Il governo punta ad arrivare entro il 2020 a 12,5 GW, anche se il potenziale si aggira attorno ai 16 GW.
Del resto l’energia eolica, come ricorda Simone Togni, presidente dell’Associazione nazionale energia del vento (Anev), non necessita di venti fortissimi, ma costanti. Le turbine di nuova generazione permettono di sfruttare anche siti con venti moderati, producendo energia elettrica in modo efficiente.
Crediti immagine: Laura Pulici