FOTOGRAFIA – Dal punto di vista naturalistico l’India può vantare territori tra i più ricchi al mondo in termini di biodiversità, con numerosissime specie e una straordinaria varietà di paesaggi. Una biodiversità che è ancora parte integrante delle città, sempre più popolose. Tra queste realtà spiccano senz’altro lo stato del Rajastan e la città di Delhi, nell’India nord-occidentale. Da una parte abbiamo quindi i mercati, ricchissimi di spezie e punteggiati di immagini iconiche dell’India come gli “incantatori” di serpenti e gli animali sacri e i ratti del tempio Karni Mata, vicino alla città di Bikaner, accuditi e venerati dalla popolazione, dall’altra il deserto di Thar, il più esteso dell’India. Pushkar, famosa in tutto il mondo per la fiera dei cammelli che ogni autunno accoglie mercanti, artisti di strada e visitatori, oltre a essere un appuntamento importante dal punto di vista religioso con migliaia di persone che partecipano a varie cerimonie; qui le scimmie non hanno paura e anzi è il turista che deve stare attento a non farsi scippare di qualsiasi cosa attiri loro l’attenzione
. Jodhpur è conosciuta come la “Città del Sole” ma anche come la “Città Blu”, per le case intonacate di colore indaco. Si pensa che in origine il colore blu indicasse la casa di un brahmano (cioè un membro dell’importante casta sacerdotale), poi il costume si diffuse. Spostandosi verso la parte nord orientale della nazione si incontra Varanasi, conosciuta anche come Benares, è una delle più antiche città al mondo ancora abitate. Qui si incontrano altri emblemi del misticismo indiano, in particolare dell’induismo: si possono incontrare personaggi incredibili come i “santoni” Sadhu in meditazione o lungo il Gange, il fiume elevato al rango di divinità (Mamma Ganga o Gange) e si può assistere giornalmente alle cerimonie rivolte al Sole o al fiume sacro.
Testo e fotografie di Paolo Bompani