IL PARCO DELLE BUFALE – Mentre i climatologi di professione fanno le pulci ai propri dati e strumenti per migliorare le conoscenze sull’andamento delle temperature globali, un gruppo di dilettanti sforna previsioni perfette al primo colpo mischiando verdure e mammifere.
Su Climate Monitor, il ten. col. Guidi riprende i risultati di un modello che apprezza in particolare, sia perché considera l’ozono e gli aerosol come variabili puramente naturali, sia perchè comprende
il ciclo multidecadale tri-sinodico Giove-Saturno
concepito dall’insegnante di materie artistiche Joachim Seifert e dall’ingegnere elettronico Frank Lemke del Global Warming Prediction Project.
Il termine “riscaldamento globale” indica la tendenza a lungo termine, ma il Progetto ne fa un uso innovativo su pochi mesi, utilizzando le serie temporali che un suo programma informatico trova in rete. Di solito preferisce la serie HadCrut3, un po’ più fresca delle altre due per carenza di rilevamenti nell’Artico (carenza superata nella HadCrut4). Questa volta ne preleva i dati
dall’aprile 2011 al dicembre 2012. Questi 21 mesi sono usati per verificare la potenza predittiva del modello sistemico su un periodo “fuori campione”.
Il periodo è breve, ma ha il vantaggio di escludere l’insolito tepore dell’emisfero nord da gennaio ad aprile 2011 e di dare un esito molto soddisfacente:
l’accuratezza raggiunge un eccezionale 98%
anche perché trascura l’incertezza dei dati che non sarebbe spiegabile, sebbene sia spiegata nei due data- set di HadCrut3.
Quanto al confronto con uno scenario del IV rapporto dell’IPCC, è tanto più lusinghiero che la figura in cui viene mostrato non proviene dal quel rapporto: è una rappresentazione artistica che sovrappone varie curve a varie scale temporali e le tronca nel 2017 senza averle ricalibrate. Sui 64 mesi scelti per il confronto, la “previsione” della temperatura fatta dall’IPCC raggiunge soltanto un 23% di accuratezza.
I 21 mesi del Progetto sembrano molto più azzeccati di 64 mesi ritagliati da una curva di 93 anni, però né i cavoli né la capra mostrano il “ciclo multidecadale tri-sinodico Giove Saturno” che suscita l’entusiasmo del ten. col. Guidi. Per di più, quel ciclo ha un periodo di 1.650 anni e non coincide con quelli dell’astrologo Langscheidt usati di recente da Nicola Scafetta per prevedere che il raffreddamento globale era iniziato nel 2006.
Eppure Nicola Scafetta era tanto caro al tenente colonnello, dev’esserci sotto uno screzio da Marte in Capricorno? Alla custode manca data ora e luogo di nascita, non può controllare. Qualche lettore ben introdotto nelle Forze Armate le farebbe un piacere?
Immagine: Global Warming Prediction Project