COSTUME E SOCIETÀ – Negli ultimi mesi, la reputazione della psicologia è stata un po’ appannata dalle falsificazioni dovute a ricercatori olandesi. Per ridarle lustro, un gruppo australiano ha collaudato un metodo per generare automaticamente dati (reali) che confermino i risultati precedenti.
Forse alcuni lettori ricordano “NASA fakes the moon landing, Therefore (Climate) Science is a Hoax: An Anatomy of the Motivated Rejection of Science”,
Un recente studio su frequentatori di blog sul clima, dal quale risultava che l’ideazione cospirazionista era associata al rigetto della scienza del clima e di altre proposizioni scientifiche quali il legame tra cancro al polmone e fumo e tra HIV e AIDS (Lewandowsky, Oberauer & Gignac, in stampa, detto poi LOG12).
Tali associazioni erano già state osservate nei secoli scorsi fuori dall’ambiente digitale. Tuttavia, dal punto di vista della ricerca, quest’ultimo offre vantaggi specifici in termini di campione rappresentativo e rapidità e abbondanza delle reazioni agli stimoli, come dimostra il secondo episodio già in stampa. Titolo originale altrettanto lungo del precedente e traduzione del sunto:
Recursive Fury:
Conspiracist ideation in the blogosphere in response to research on conspiracist ideation
Il presente articolo analizza la reazione della blogosfera climatica alla pubblicazione di LOG12. Identifichiamo e rintracciamo le ipotesi emerse in risposta a LOG12 che mettevano in dubbio la validità delle sue conclusioni. Con i criteri standard per identificare l’ideazione cospirazionista, mostriamo che molte di queste ipotesi esibivano contenuti cospirazionisti e pensiero controfattuale. Per esempio, mentre le ipotesi iniziali si concentravano strettamente su LOG12, alcune finirono per ampliarsi e includere altri attori oltre gli autori di LOG12, quali dirigenti di università, un’impresa editoriale e il governo australiano. Nella sua configurazione generale, la risposta della blogosfera a LOG12 illustra il possibile ruolo dell’ideazione cospirazionista nel rigetto della scienza, sebbene gli studiosi potrebbero avanzare in futuro interpretazioni alternative.
Gli autori sono gli psicologi cognitivi e recidivi Stephan Lewandowski della University of Western Australia e Klaus Oberauer dell’Università di Zurigo, assistiti da John Cook dell’Università del Queensland e di Skeptical Science e da Michael Hulme-Marriott di Climate Realities Research. Dalle sfuriate cospirazioniste, i quattro furbacchioni hanno tratto un articolo che rilancia in blogosfera la ricorsività di pensieri contro-fattuali, insulti e minacce, da cui trarre un altro articolo che “genera dati”, come scrive Lewandowski, inventore del processo di produzione ricorsiva.
Vista la mancanza di personale e di fondi per la ricerca italiana, va sottolineato che la materia prima entra sua sponte nel suddetto processo, riducendo costi e tempi della raccolta dati. Per suggerimenti su quale blogosfera studiare, rivolgersi al Parco delle bufale.
Immagine: da Escher, DisTok Wikispaces