LA VOCE DEL MASTER – In un prossimo futuro il mantello dell’invisibilità usato da Harry Potter per le sue scorribande potrebbe non essere solo magia. Un team di ricercatori dell’Università del Texas, ad Austin, ha sviluppato un nuovo tipo di nano superficie: uno strato ultrasottile chiamato “meta screen” avente uno spessore di pochi micrometri e in grado di nascondere gli oggetti tridimensionali dalle microonde che li colpiscono. Queste microonde, colpendo l’oggetto, lo rendono visibile non a occhio nudo, ma tramite speciali apparecchi che sono in grado di rilevare quando qualcosa viene colpito da onde con lunghezze d’onda molto grandi. Attraverso questa nuova tecnologia, gli oggetti risultano invece trasparenti da tutte le direzioni e da tutte le posizioni in cui si trovano gli strumenti d’osservazione.
Lo studio è stato presentato nei giorni scorsi, presso l’ Institute of Physics e la German Physical Society ed è stato recentemente pubblicato sulla rivista New Journal of Physics.
Gli oggetti vengono rilevati quando le onde – che si tratti di suono, luce, raggi X o microonde – rimbalzano sulla loro superficie così da permettere ai nostri occhi di elaborare le informazioni ricevute. Da anni uno degli interessi di ricerca degli scienziati è al possibilità di rendere invisibile un oggetto tridimensionale, ma mentre gli studi precedenti si sono focalizzati sul cercare di deviare o piegare le onde in arrivo intorno a un oggetto, ora invece gli scienziati hanno messo a punto una diversa tecnica di occultamento. È stato preso un tubo cilindrico di 18 centimetri e lo si è ricoperto di un’unica meta superficie ultrasottile realizzata attaccando strisce di nastro di rame su di una copertura sottile di policarbonato. Questa superficie molto flessibile si adatta alla forma dell’oggetto, avvolgendolo. Inoltre, quando essa viene toccata da un’onda luminosa esterna, produce come risposta un campo la cui dispersione è “opposta” a quella delle onde luminose che mirano a colpire l’oggetto. In questo modo le microonde luminose vengono annullate, creando come effetto complessivo proprio la trasparenza e l’invisibilità dell’oggetto da tutti gli angoli di osservazione.
Le applicazioni di questa nuova nanotecnologia potranno in futuro essere molteplici, come ad esempio la progettazione di dispositivi di rilevamento non invasivi nel campo della ricerca biomedica.
Il paper è consultabile qui.
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