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Premio Mondiale per il Mangime

NOTIZIA – Il World Food Prize 2013 è stato assegnato a Marc Van Montagu (università di Ghent e presidente di due aziende agro-biotech), Robert Fraley (Monsanto) e Mary-Dell Chilton (Syngenta) per aver scoperto come trasferire geni estranei nel genoma di una pianta usando l’Agrobacterium tumefasciens.

La tecnica che hanno messo a punto, dice la motivazione ufficiale,

ha contribuito significativamente ad aumentare la quantità e disponibilità di cibo, e potrà avere un ruolo cruciale nelle sfide globali del 21mo secolo: produrre più cibo, in modo sostenibile, mentre siamo confrontati con un clima sempre più volatile.

Cibo nel senso di mangime e bio-carburante e non esistono Ogm resistenti alle siccità, alle ondate di calore o alle alluvioni. Sul fatto che cotone, colza, soia e mais da mangime o biocarburante –  la quasi totalità delle colture transgeniche – alleviano “la fame nel mondo”, per dirla con il Segretario di Stato americano John Kerry, nutriamo qualche dubbio. La superficie coltivata a Ogm aumenta (figura in alto), ma non  sembra che la resa aumenti di pari passo.

Altri dati, analisi e proiezioni in tema di sicurezza alimentare:

– Deepak K. Ray , Nathaniel D. Mueller, Paul C. West e Jonathan A. Foley, “Yield Trends Are Insufficient to Double Global Crop Production by 2050″, PLoS ONE

–  Hans J. Schellnhuber et al., Turn down the heat: climate extremes, regional impacts, and the case for resilience, Banca Mondiale, giugno 2013.

Grafico: ISAAA, Servizio internazionale per la diffusione delle acquisizioni agro-biotech

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