Il World Food Prize 2013 è stato assegnato a Marc Van Montagu (università di Ghent e presidente di due aziende agro-biotech), Robert Fraley (Monsanto) e Mary-Dell Chilton (Syngenta) per aver scoperto come trasferire geni estranei nel genoma di una pianta usando l’Agrobacterium tumefasciens.
IL PARCO DELLE BUFALE - La lettrice Manuela Giovannetti, preside di agraria all'università di Pisa, è nota per una ricerca sulle varietà di granoturco geneticamente modificato, la prima condotta con un gruppo multidisciplinare, dalla quale risulta che alcune giovano al terreno e altre no. Non è contraria per principio agli Ogm, come tanti suoi colleghi sa che, fatti e usati bene, possono essere utili. Sa pure che nel 1974 il prof. Scarascia Mugnozza aveva ottenuto il grano duro Creso senza alcuna ingegneria genetica. Tuttavia "Il signore degli Ogm" fa pensare che da allora mangiamo pastasciutta GM, e lei segnala al direttore Gianni Riotta che non è così. Il direttore la prende come una critica e scrive
IL CORRIERE DELLA SERRA - Ogni tanto qualche pianta transgenica fugge dal suo campo e va a mettere radice poco distante, è inevitabile. Alcune sono più avventurose, come hanno scoperto una studentessa dell'università del Kansas, la sua prof. di biologia e colleghi reclutati a dar man forte. In metà dei 288 posti dove si sono fermati hanno trovato colza Liberty Link della Bayer e RoundUp Ready della Monsanto. In parecchi casi le piante avevano addirittura i geni di entrambe le aziende, una chiara violazione dei brevetti da parte della natura.