POLITICA – Se può consolare i lettori, anche in Germania le ricerche sulle cellule staminali adulte sono inficiate da pregiudizi politici e religiosi perché non implicano la distruzione di ovuli fecondati, anche se inutilizzabili.
C’erano stati subito parecchi dubbi sui risultati riferiti via stampa nel 2001 dal cardiologo Bodo-Eckehard Strauer dell’università Heinrich Heine di Düsseldorf (1), con staminali mesenchimali prelevate da un paziente colpito da infarto e iniettategli nella carotide. Successivi progressi in termini di “qualità della vita” erano elogiati dalla ministra della Sanità, Annette Schavan (2) dell’Unione Cristiano-Democratica, il partito che si oppone alla ricerca sulle staminali embrionali. Visti i crescenti successi (3), nel 2008 la ministra stanziava 5 milioni di euro su tre anni per ulteriori ricerche, destinati principalmente al gruppo di Strauer, all’ospedale universitario di Düsseldorf. Che si dotava di un sito con attestati di alti prelati e vari difensori del diritto alla vita degli ovuli fecondati.
Nel dicembre scorso, un articolo del Süddeutsche Zeitung riassumeva otto anni di critiche e suscitava finalmente un’indagine dell’università. In attesa delle conclusioni, Darrel Francis, Graham Cole et al. dell’Imperial College di Londra, scrivono sull’International Journal of Cardiology di aver controllato 48 pubblicazioni del gruppo, in particolare cinque riguardanti studi clinici che avevano coinvolto 578 pazienti (Strauer 2002, STAR, IACT, ABCD, BALANCE), citate ben 2.665 volte:
Erano comuni resoconti duplicati o sovrapposti, con progettazione sperimentale, reclutamento e risultati contraddittori. Non sempre il lettore è in grado di dire se uno studio è randomizzato o meno, ha un controllo aperto o placebo, o se il gruppo di controllo esiste. Divergevano date di reclutamento, criteri, dimensioni del campione, riclassificazione per sesso, c’erano differenze di milioni nei conteggi delle cellule, numeri frazionali di pazienti, studi fatti da concorrenti incorporati in quelli dell’autore.
Le duplicazioni sono un’abitudine di Strauer. Nel 2010 aveva presentato dati riciclati al congresso dalla Società Europea di Cardiologia che gli ha vietato di intervenire per due anni. Ciò nonostante, seconda un’azienda di turismo medico, i dati dimostrerebbero che le staminali mesenchimali prevengono gli infarti, come quelli riferiti dal dott. Zannos Grekos e signora della Regenocyte. Un accostamento poco lusinghiero…
h/t Forbes, Nature, Der Spiegel ecc.
(1 ) Emerito dal 2009, è ora professore alla clinica universitaria di Rostock.
(2) Si è dimessa nel febbraio scorso, dopo accuse di aver copiato parte della tesi di filosofia morale con la quale aveva ottenuto il dottorato dal l’università di Düsseldorf – che lo ha revocato per “inganno sistematico e premeditato”.
(3) Per verificare la maggior efficacia – piuttosto incerta – delle staminali mesenchimali rispetto a terapie meno rischiose, la Commissione europea finanzia con 11,5 milioni di euro l’esperimento clinico BAMI che ha reclutato 3.000 pazienti in 15 paesi.
Crediti immagine: com. stampa 13.10.2006, Univ. Düsseldorf