SCOPERTE – Un grosso dinosauro sauropode, risalente a circa 110 milioni di anni fa, nel Cretaceo Inferiore, è stato appena descritto sulle pagine della rivista Nature Communications. I fossili sono stati rinvenuti e analizzati da un gruppo di ricercatori italiani, Federico Fanti e Michela Contessi dell’Università di Bologna e Andrea Cau del Museo Geologico “Cappellini” di Bologna, in collaborazione con un ricercatore dell’Office National des Mines di Tunisi, Mohsen Hassine.
Tataouinea hannibalis, così è stata battezzata la nuova specie, appartiene alla famiglia degli Rebbachisauridae, un gruppo di diplodochi basali (qui la sua posizione filogenetica), poteva raggiungere i 14 metri di lunghezza e aveva una dieta a base di vegetali. Il suo nome deriva dal luogo in cui è stato dissotterrato, la regione tunisina di Tataouine, e in onore del generale cartaginese Annibale Barca, che combatté le guerre puniche contro gli eserciti romani e che per primo che attraversò il Mediterraneo in compagnia di un esercito di elefanti. Come Annibale, anche i rebbachisauridi, gruppo di origine africana, sembrano aver colonizzato il continente europeo, dando origine a diverse specie a nord del Mediterraneo.
La nuova specie viveva in una regione desertica, probabilmente nei pressi degli estuari dei fiumi, un ambiente dominato dalla presenza di coccodrilliformi (qui una ricostruzione del paleoambiente). Ma la caratteristica saliente di Tataouinea risiede nel suo apparato scheletrico, che risulta altamente pneumatizzato, come quello degli attuali uccelli: questa caratteristica, concludono i ricercatori, è compatibile con la presenza di sacchi aerei addominali.
Sul blog Theropoda di Andrea Cau, uno degli autori, si trova una descrizione più approfondita del fossile e del suo ritrovamento nonché una lunga discussione sulle implicazioni della scoperta.
Riferimenti:
Fanti F., Cau A., Hassine M., Contessi M. 2013. A new sauropod dinosaur from the Early Cretaceous of Tunisia with an extreme avian-like pneumatization. Nature Communications 4, 2080: doi:10.1038/ncomms3080.
Crediti immagine: Davide Bonadonna