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LIBRI – Quale logica per la scoperta scientifica?

curir_immagine2LIBRI – Che cosa permette alle scienze naturali e alla matematica di instaurare un rapporto con la psicologia? E soprattutto, che benefici porta questo dialogo ad ognuna di queste discipline? È a queste domande che I processi psicologici della scoperta scientifica. L’armoniosa complessità del mondo di Anna Curir (Kim Williams Books, 2012) fornisce una possibile risposta, attraverso un percorso al contempo agile e articolato all’interno dei processi che portano alla scoperta scientifica.

Quello che propone la Curir è infatti essenzialmente un sentiero (non interrotto!) e bidirezionale sulla logica della scoperta scientifica. Non interrotto perché le riflessioni di carattere fisico, matematico e anche filosofico giocano a rimpiattino capitolo dopo capitolo, e perché celebri matematici come Dedekind, Hilbert, Poincaré e Gödel, filosofi della scienza come Bion e Kuhn, fisici del calibro di Einstein e Pauli e studiosi di psicologia come Freud e Matte Blanco si passano il testimone come in un’appassionante staffetta. Bidirezionale poiché non si parte da nessuna pretesa di spiegare l’una disciplina attraverso l’altra, nessuna riduzione della psicologia a “hard science” e ancor meno nessun tentativo di ricondurre la logica della scoperta scientifica a pura emozione. Piuttosto, per citare Hofstaedter, anch’esso presente in queste pagine “una risonanza tra i diversi livelli, una risonanza che si autorafforza.”

Quest’ultima affermazione potrebbe risultare ostica a molti, specie ai giovani, abituati come siamo da più di un secolo a classificare le discipline secondo un alfabeto binario, distinguendo ciò che è scienza da cosa non lo è, e costruendo per ognuna di queste due culture una torre d’avorio. In questo libro invece – scrive l’autrice, che oltre ad essere un’astrofisica di professione ha recentemente ottenuto una laurea in psicologia – viene messo in evidenza come “le emozioni siano parte integrante dei processi mentali che portano verso le scoperte scientifiche e verso i nuovi modelli che spiegano il mondo”.

È in questo senso che trova spazio la figura del “matematico dell’inconscio” ovvero Ignacio Matte Blanco, che di questo libro è senza dubbio la personalità dominante. Neuropsichiatra e psicanalista di matrice freudiana, Blanco struttura il proprio pensiero a partire dal concetto formale di simmetria, che rappresenta per lui la chiave di volta per descrivere i nessi tra il nostro mondo interiore e quello esterno a noi. “Proprio come la matematica è utile per la comprensione della mente– scrive Blanco – la psicanalisi può essere fonte di sviluppi matematici”. La matematica dunque, e soprattutto la logica formale, di cui l’autrice non manca di chiarire puntualmente i passaggi essenziali, possono rivelarsi un metodo per la comprensione della mente. E al tempo stesso è possibile intendere i processi emozionali Giano bifronte, che da un lato osserva il regno oscuro della mente, mentre dall’altra punta lo sguardo verso il mondo esterno. Perché la logica della scoperta scientifica, suggerisce l’autrice, è forse non così lontana dalla logica delle emozioni.

Crediti immagine: Kim Williams Books

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Cristina Da Rold
Giornalista freelance e consulente nell'ambito della comunicazione digitale. Soprattutto in rete e soprattutto data-driven. Lavoro per la maggior parte su temi legati a salute, sanità, epidemiologia con particolare attenzione ai determinanti sociali della salute, alla prevenzione e al mancato accesso alle cure. Dal 2015 sono consulente social media per l'Ufficio italiano dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.