Il libro delle nuvole
Un manuale teorico e pratico scritto da Vincenzo Levizzani per aiutarci a leggere il cielo con un occhio scientifico, senza dimenticare quello poetico.
Quante volte ci siamo persi nei nostri pensieri con lo sguardo rivolto verso questi giganti bianchi, pannose, dalle forme mutevoli che vanno e vengono come caravelle del cielo. Altre volte, invece, non le abbiamo neanche notate, soprattutto quando non hanno forme voluminose, ma loro erano lì, sopra le nostre teste, compagne silenziose di una vita che tende progressivamente a non badarle più di tanto. Ne Il libro delle nuvole. Manuale pratico e teorico per leggere il cielo (Il Saggiatore, 2021) Vincenzo Levizzani sintetizza in un testo denso di informazioni ma di facile lettura tutte quelle nozioni che possono esserci utili per iniziare a osservare il cielo con un occhio scientifico, senza dimenticare però il fascino poetico che questo fenomeno naturale ha esercitato sul genere umano fin dagli albori della sua storia.
In italiano due sono i termini che identificano questo fenomeno naturale: nuvola e nube. Secondo il vocabolario Treccani, nuvola è il «sinonimo più comune e popolare di nube, in senso proprio» ed è per questo che viene utilizzata soprattutto nelle esplorazioni del cielo da parte di scrittori, poeti e pittori. Questi ne hanno decantato la bellezza, la mutevolezza e l’imperscrutabilità, alcuni anche cercando di documentare i fenomeni atmosferici a cui assistevano. Per esempio John Constable, conosciuto come il pittore delle nuvole, segnava dietro ai suoi schizzi data, ora, direzione e forza del vento. Quando nuvola diventa nube, allora si inizia a parlare di persone di scienza, compresi viaggiatori, aviatori e altri individui che cercavano di leggere nelle nubi risposte pratiche a problemi di sopravvivenza. Scienziati di ogni epoca hanno cercato di capirne il funzionamento, intuendo fin da subito la loro importanza per la vita del genere umano.
La fisica delle nubi è oggi parte integrante della fisica dell’atmosfera e della meteorologia. Un fisico delle nubi cerca di studiare con precisione questi fenomeni composti e straordinariamente complessi, difficilmente riproducibili in laboratorio, per poter avere nel tempo uno sguardo sempre più preciso sulla loro struttura e capire il perché di ogni loro cambiamento.
Come si forma una nube
Il viaggio proposto da Vincenzo Levizzani in questo libro parte proprio dalle basi: cos’è una nube? Dove si trovano? Come vengono classificate? Si inizia così a sentir parlare di Cirro, Alto, Strato, Nimbo, Cumulo, radici di nomi che identificano i generi delle nubi secondo la classificazione dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO – World Meteorological Organization). Per rendere più comprensibili le spiegazioni, il libro contiene molte immagini e infografiche. La parte più bella di questa sezione è provare nella pratica a identificare le nuvole osservando il cielo e tenendo il libro a portata di mano per capire se quello che stiamo vedendo è, per esempio, un Cirrus fibratus o un Cumulus congestus. Continuando la lettura si incontrano altre tipologie di nubi, forse meno note, tra cui pannus, flumen, pileus. Si scoprono anche alcuni elementi caratteristici di determinate tipologie di nubi come, per esempio, la virga, associata alle nubi precipitanti.
Un’altra parte molto interessante di questo libro è quella in cui Vincenzo Levizzani spiega come si forma una nube. Non è infatti sufficiente dire che le nubi sono composte da goccioline e cristalli di ghiaccio che si formano per condensazione del vapore acqueo in atmosfera per spiegare tutta la varietà e la complessità dei fenomeni a loro connessi. Le nubi temporalesche sono diverse dalle nubi cumuliformi non temporalesche. E poi ci sono i temporali a singola cella, quelli multicella e i temporali supercella. Si parla poi di uragani (termine usato per indicare le tempeste sull’oceano Atlantico, sinonimo di tifone sul Pacifico e di ciclone sull’Indiano) e di cicloni mediterranei di tipo tropicale, chiamati anche medicane, fenomeni intensi e straordinari la cui formazione non è ancora del tutto chiara nei suoi dettagli fisici.
Anche la nebbia altro non è che una nube ma a contatto con il suolo e si forma secondo tre principali modalità: la nebbia da irraggiamento – dopo il tramonto –, la nebbia di avvezione – quella che, per esempio, si vede nella Baia di San Francisco intorno al Golden Gate – e la nebbia da precipitazione.
Decifrare i cambiamenti nelle nubi
Il nostro viaggio prosegue poi dentro le nubi, alla scoperta delle idrometeore cioè le componenti fondamentali di questi fenomeni naturali, che possono essere minuscole goccioline o chicchi di grandine di oltre 20 centimetri di diametro. E finisce parlando di come i cambiamenti riscontrati nelle nubi siano connessi ai cambiamenti climatici, e cosa si può fare per modificare il tempo e quali proposte sono al vaglio per cercare di invertire la rotta. Spoiler: a un certo punto si parla anche di scie chimiche ma i complottisti potrebbero rimanerne delusi. Il libro si conclude con un piccolo glossario per cacciatori di nuvole.
A lettura finita diverse domande rimangono ancora senza risposta ma non perché il libro non sia completo, anzi, ma perché questi fenomeni naturali, specialmente i segnali di cambiamento che le nubi stanno lanciando, non sono ancora del tutto compresi dagli scienziati. E forse è proprio questa caratteristica a rendere libri come questo speciali: hanno la capacità di ispirare e spingere una persona a rimanere aggiornata e, chissà, magari anche a intraprendere una carriera di studi in questo campo di ricerca per poter trovare alcune di queste risposte che ancora mancano.
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