CRONACA

Pudore di panda

Grosser_PandaCRONACA – La verità è che la vita del panda gigante perseguitato, decimato, sotto sorveglianza speciale, con sulle spalle la responsabilità di rappresentare la conservazione della Natura tutta, non è davvero facile, e a peggiorare le cose ci si mette l’ansia da prestazione.

Tian Tian, panda gigante femmina dello zoo di Edimburgo sembra in procinto di appendere un atteso fiocco rosa al suo recinto, nonostante i responsabili dello zoo invochino prudenza, solo fra un mese infatti si potrà essere certi dello stato di gravidanza del plantigrade. Una grande notizia, vista la difficoltà di riproduzione di questi animali e il loro esiguo numero sul pianeta. Responsabile della dolce attesa di Tian Tian non sarebbe stato infatti l’ardore dell’avente diritto Yang Guang, ma una miscela dei suoi preziosi liquidi unita a quelli del compagno germanico Bao Bao in un’inseminazione artificiale avvenuta lo scorso aprile.

Yang Guang, panda maschio in salute e vigore, ha infatti fallito ben due volte nell’assolvere ai suoi doveri coniugali, dimostrando una bizzarra riluttanza alla pratica del sesso. Secondo i ricercatori questo fallimento sarebbe dovuto alle condizioni di stress generate dalla cattività. Gli esemplari infatti vivono in spazi separati, potendo interagire solo parzialmente con i propri vicini e questa diluita interazione sociale genererebbe notevoli difficoltà ad un accoppiamento che già in Natura segue regole e tempi estremamente rigidi.

Le femmine infatti vanno in estro per un periodo che va da uno a tre giorni all’anno, a fine marzo. I maschi si preparano ad essere in grado di approfittare di quella ristretta ma fortunata finestra temporale, da gennaio. Cambiano i comportamenti e le secrezioni ormonali e ha inizio, con l’avvicinarsi del momento giusto, una ben precisa comunicazione.  Durante il periodo riproduttivo i maschi vengono incoraggiati dalle femmine che lasciano chiari segnali odorosi indicanti la loro condizione. Dopo un paio di giorni di schermaglie, uno dei maschi emerge come dominante, garantendosi il diritto sulla femmina, controllandola e guadagnandosi la sicurezza della paternità. Durante i pochi giorni concessi all’accoppiamento di questi animali in Natura, entrambi i sessi dimostrano di essere estremamente attivi e fortemente motivati a compiere la loro missione. Perchè invece in cattività tante difficoltà?

Secondo i ricercatori dell’ Università di San Diego in California e l’Università Normale di Pechino due sarebbero le mancanze fondamentali che inibiscono i maschi: una scarsa comunicazione con le compagne e la mancanza di competizione con altri maschi. Le osservazioni fatte su un gruppo di 15 individui fra maschi e femmine hanno messo in evidenza la complessità del sistema di comunicazione fra i sessi, che richiede diversi giorni di preparazione prima di arrivare al momento fatidico, diversi, ripetuti incoraggiamenti femminili che in cattività non hanno occasione di essere recepiti dal pretendente. Altre osservazioni effettuate invece su un gruppo di 11 maschi hanno dimostrato che in presenza di competitori, l’ardore, la tenacia e la determinazione aumentano, rispetto a condizioni in cui si sia i soli possibili vincitori.

Una riluttanza rischiosa quella del panda, citando Fight Club “ avrei voluto piantare una pallottola fra gli occhi di ogni panda in pericolo che si rifiuta di scopare per salvare la propria specie”.

Crediti immagine: J. Patrick Fischer, Wikimedia Commons

 

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Anna Sustersic
Mi occupo di comunicazione scientifica legata principalmente a temi di conservazione della natura e attualmente collaboro in Tanzania con PAMS Foundation sviluppando un progetto dedicato all’uso della comunicazione per la promozione della coesistenza fra uomo a fauna selvatica. Dopo il dottorato in Scienze ambientali, ho ho conseguito un master in comunicazione della scienza presso la SISSA di Trieste con una tesi sulla sensibilizzazione dei giovani alle tematiche scientifiche. Ho lavorato come educatore ambientale presso diverse aree protette. Successivamente mi sono interessata alla scrittura come mezzo per la divulgazione scientifica legata a temi naturalistici/conservazionistici. In quest’ambito sono stata collaboratrice e consulente presso musei scientifici, testate giornalistiche nazionali e internazionali, aree protette, case editrici scolastiche e Istituzioni trattando temi legati alla natura e alla sua tutela. Ho scritto diversi libri e guide per sensibilizzare e divulgare temi legati all’ambiente e la sua tutela: "L’anima Perduta delle Montagne" (Idea Montagna – 2019) e, con Filippo Zibordi, "Sulla Via dell’orso. Un racconto Trentino di uomini e natura" (Idea Montagna, 2016) e "Parco Adamello Brenta – Geopark" (PNAB – 2018).