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Scoperto un nuovo t-rex dei virus

800px-Tunquen_beachCRONACA – Arriva a essere grande fino a 1 micrometro e il suo genoma contiene più di 1100 geni: è il Pandoravirus, un nuovo tipo di virus gigante scoperto il luglio scorso che ha superato il Megavirus, sottraendogli il primato di virus più grande e complesso mai scoperto. Probabilmente le sue dimensioni  non sembrano molto pericolose se si pensa che un micrometro equivale a un milionesimo di metro e che quindi il Pandoravirus è grande circa quanto un settimo di un capello medio; ma è importante considerare il contesto nel quale lo si misura: i virus finora conosciuti erano compresi fra 10 e 800 nanometri. Anche per quanto riguarda il suo patrimonio genetico il Pandoravirus non ha eguali: i suoi 1100 geni non sono paragonabili ai circa dieci del virus dell’influenza o dell’AIDS.

Il Pandoravirus, o meglio i Pandoravirus dato che ne sono stati identificati due (il Pandoravirus salinus sulle coste del Cile e il Pandoravirus dulcis in un lago nei pressi di Melbourne, in Australia) ha delle caratteristiche molto particolari che lo avvicinano ai batteri. Solo il 6% delle proteine codificate nel suo genoma è conosciuto in altri virus, con i quali quindi ha poco in comune; inoltre fra i suoi geni non presenta quelli necessari a produrre la struttura proteica detta capside, essenziale in tutti i virus finora noti per proteggerli dall’ambiente esterno. Nonostante queste sostanziali differenze il Pandoravirus condivide alcune caratteristiche con il resto dei virus che conosciamo: non contiene ribosoma, non produce energia e non si divide. Le indagini condotte hanno inoltre portato a confermare che questo nuovo virus utilizza lo stesso codice genetico di tutti gli altri organismi, dato che le proteine che lo formano sono coerenti con quelle predette dal suo patrimonio genetico.

Essendo stato trovato in due luoghi distanti l’uno dall’altro circa quindicimila chilometri, il Pandoravirus sicuramente non è raro. Data questa sua distribuzione geografica e le sue caratteristiche ibride è considerato come il miglior candidato a coprire il ruolo di anello mancante tra i virus e la cellula, ruolo considerato vacante fino ad oggi. Avendo poco o nulla in comune con i tre regni o domini della vita cellulare a noi noti (eucarioti, eubatteri, archeobatteri) il Pandoravirus ha portato i ricercatori a ipotizzare che la vita cellulare sia stata preceduta da una varietà di forme pre-cellulari molto più vasta di quella che conosciamo.

Una piccola curiosità: il nome Pandoravirus gli è stato dato sia per la sua forma ad anfora sia per il mistero che lo circonda. Nella mitologia il vaso di Pandora era stato per l’appunto regalato a Pandora da Zeus, con la promessa di no aprirlo mai; il vaso infatti conteneva imprigionati tutti i mali del mondo, che Pandora libera scoperchiando il vaso spinta dalla curiosità. Non c’è  tuttavia da preoccuparsi, il Pandoravirus vive sott’acqua e infetta le amebe, non presenta quindi nessun rischio imminente per l’uomo.

Crediti immagine: Quintupeu, Wikimedia Commons

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Chiara Forin
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