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Ai confini della Terra per fare ricerca

800px-Stazione_Mario_Zucchelli,_from_the_airSPECIALE NOVEMBRE – Perché fare ricerca in uno dei posti della Terra più inospitali all’uomo, dove durante il periodo invernale nessun aiuto può essere portato e l’insediamento umano più vicino è a 600 km?
Perché si tratta di un posto unico: l’Antartide, per le sue caratteristiche ambientali e la sua posizione è uno dei posti più adatti per studiare tutta una serie di fenomeni altrimenti non così facilmente osservabili, dai campi magnetici terrestri, al clima fino alla costituzione dei ghiacci di migliaia di anni fa. Nonostante le avverse condizioni di vita durante tutto l’anno sono presenti fino a 4000 persone nelle più di 80  basi situate sul continente antartico, di proprietà di 46 nazioni diverse.

Anche l’Italia partecipa da anni agli studi in questa terra di ghiacci con due basi: la stazione Mario Zucchelli, situata sulla Costa della Baia di Terra Nova e la base Concordia, in co-proprietà con la Francia, sul plateau antartico chiamato Dome C. Le spedizioni italiane in Antartide sono programmate all’interno del PNRA, il Programma Nazionale di Ricerche in Antartide e con la spedizione estiva di quest’anno (2013/2014) sono arrivate alla ventinovesima. Per la campagna 2013/2014 sono previsti 185 partecipanti tra i ricercatori e il personale tecnico. Le attività di ricerca sono suddivise tra le due basi e in tre periodi distinti:

  • 24/10/2013 – 10/02/2014 (114 giorni), presso la Stazione Mario Zucchelli a Baia Terra Nova
  • 06/11/2013 – 06/02/2014(94 giorni), presso la Stazione Concordia a Dome C
  • 7 febbraio – 6 novembre 2014, presso la Stazione italo-francese Concordia

Gli studi sono divisi tra le stazioni MZS e Concordia in quanto le due basi di ricerca hanno caratteristiche molto diverse. La stazione Mario Zucchelli si trova sulla costa di una baia, quella di Terra Nova, con un accesso diretto al mare ; per questo motivo si effettuano prevalentemente ricerche di biologia marina e terrestre, con un attenzione particolare per biodiversità, evoluzione ed adattamento degli organismi antartici, contaminazioni ambientali e glaciologia. Proprio nell’ambito degli studi di glaciologia nel periodo da dicembre 2013 al prossimo gennaio sarà realizzato un campo remoto a 500 km dalla base, per la perforazione del ghiaccio con l’obiettivo di ricostruire e studiare le caratteristiche del clima degli ultimi duemila anni. La base Concordia  si trova a 1200 km dalla Zucchelli, nell’entroterra antartico; situata ad un’altitudine di 3233 metri si presta meglio della prima per effettuare studi di fisica dell’atmosfera e astrofisica. Grazie alla totale assenza nei dintorni di luci artificiali, di inquinamento atmosferico e alla quasi totale mancanza di nuvole la base è la terra dei sogni di ogni astronomo.

I ricercatori sono partiti il 9 novembre, come racconta nel suo diario di bordo Warren Raymond Lee, e dopo uno scalo a Sydney e uno a Christchurc, dove si trova l’ufficio temporaneo di ENEA-PNRA, in un paio di giorni sono atterrati a Baia Terra Nova. Da qui un gruppo di tecnici e ricercatori sia italiani sia francesi ha raggiunto il 16 novembre la base Concordia per un periodo di isolamento di nove mesi (la campagna invernale inizierà a febbraio e finirà a novembre 2014), dando il cambio agli “invernanti” precedenti.

La base italiana di Baia Terra Nova è stata riaperta per la ventinovesima campagna antartica italiana in occasione del decimo anniversario della morte di Mario Zucchelli, a cui è intitolata e che ha guidato il PNRA per sedici anni dal 1987, prendendo la guida dei programmi di ricerca e della base sin dalla sua costruzione l’anno precedente.

Crediti immagine: Andrew Mandemaker, Wikimedia Commons

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Chiara Forin
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