CULTURA – In questi ultimi anni si fa un gran parlare della cosiddetta realtà aumentata ovvero quella parte di contenuti multimediali che sembrano “aumentare” la realtà che ci circonda e che percepiamo spontaneamente, rivelandocene nuovi aspetti con l’aiuto delle tecnologie multimediali. Ma c’è un altro tipo di realtà aumentata che non ha bisogno della tecnologia: quella che tiri, sfogli, srotoli e che ti fa toccare con mano – è proprio il caso di dirlo – una materia spesso troppo astratta e per questo ostica, non solo per i più piccini. Perché per capire la matematica bisogna anzitutto osservarla, il che rappresenta una sfida tutt’altro che banale, specie su argomenti che molto hanno a che vedere con l’intuizione matematica, come i concetti di esponente, di numero negativo o di probabilità statistica.
MAMMA CHE NUMERI! Il Mirabolante pop-up della matematica (Editoriale Scienza, 2014) pensato per bambini dagli 8 anni in su, è veramente un viaggio eccitante, una scoperta continua di caselle nascoste, ruote che girano, solidi da ritagliare, lavatrici da aprire, lumache da srotolare. Senza però perdere di vista i due fili rossi: l’esattezza e la curiosità. Lo sapevate che nel 1938 Milton Sirotta, un bambino di 9 anni scelse il nome Googol (si, scritto così) per indicare l’1 seguito da 100 zeri? Questo libro divertente ve lo racconta per spiegare ai vostri bambini con poche parole ma precise che cos’è un esponente. E cosa significa che un numero è quadrato mentre un altro triangolare? E perché le api costruiscono celle esagonali per strutturare i loro alveari? Proprio la spiegazione di questi piccoli misteri ci aiuta a capire meglio una delle espressioni – ed è proprio il caso di dirlo, delle forme – più importanti della matematica: la geometria. Per un bambino della scuola primaria questo libricino è dunque una sorta di enciclopedia della matematica, che non lascia scoperto nessuno dei suoi mirabolanti aspetti: i numeri, la geometria, la statistica, la misurazione e persino la probabilità. Perché è bene che le insalate di matematica si comincino a mangiare da piccini.