POLITICA – Che la politica causasse nervosismo o travasi di bile è cosa nota ma non era stato ancora provato che potesse veramente nuocere alla salute. Un gruppo di ricercatori britannici sostiene che la politica di Margareth Thatcher ha causato un aumento di morti premature nonché un eccesso prolungato di malessere e sofferenza. Lo studio è stato pubblicato sull’International Journal of Health Services.
Margareth Thatcher, nota anche con l’appellativo di “lady di ferro”, è stata la prima – e unica- donna a ricoprire la carica di Primo Ministro del governo britannico per oltre un decennio, dal 1979 al 1990. La donna, leader del partito conservatore, ha dato il nome ad una corrente politica nota come “thatcherismo” e gli anni ’80 nel Regno Unito sono ricordati come “era thatcheriana“. Le azioni politiche della lady di ferro colpevoli dell’effetto sulla salute dei britannici comprendono, secondo lo studio, l’indebolimento dell’industria di acciaio e carbone, l’inasprimento nei confronti dei sindacati dei lavoratori, la vendita delle case popolari e i tagli ai sussidi pubblici, azioni che hanno portato all’aumento di dispoccupazione e povertà.
Lo studio analizza dati provenienti da più di 70 pubblicazioni, dati dell’Ufficio Nazionale di Statistica e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che mostrano un incremento del consumo di alcool e della mortalità legata all’uso di droghe a al suicidio. Il Dr. Scott-Samuel, uno degli autori, spiega come “dalla fine degli anni Ottanta di sono registrati 500 morti in più ogni anno per patologie epatiche croniche e cirrosi. Sappiamo, inoltre, che ci sono state 2500 morti in più ogni anno a causa della dispoccupazione causata dalla politica della Thatcher. Le morti premature rappresentano solo la punta di un immenso iceberg fatto di malattie e sofferenza causato dal Thatcherismo”. Thatcherismo colpevole, inoltre, di aver creato “pesanti disparità sociali e regionali che continuano tutt’ora ad avere un effetto diretto sulla salute delle persone ”.
Lo studio non ha tardato a suscitare le ire dei conservatori britannici che lo hanno definito “propaganda socialista vestita da ricerca accademica”, come riportato dal Telegraph, anche se gli autori dello studio si difendono sostenendo di aver messo da parte le loro preferenze politiche e di aver semplicemente analizzato dei dati. Sarebbe interessante sapere se anche la travagliata situazione politica del nostro paese ci sta, in qualche modo, accorciando la vita.
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