IL PARCO DELLE BUFALE

L’alba del programmismo

IL PARCO DELLE BUFALE – Il mese scorso a Firenze, le edizioni Polistampa presentavano Il costruttore nascosto, il breve capolavoro del medico Pierre Rabischong, uno dei massimi esponenti del creazionismo d’Oltralpe.

Ignorato in patria, in Italia il volumetto è arricchito da una prefazione del filosofo Maurizio Malaguti dell’Università di Bologna, secondo il quale

l’Autore di questo libro vive il dono dell’ammirazione e si getta con rara generosità nell’avventura della conoscenza. Egli sa e dimostra che nell’universo intero e nella biosfera in particolare, c’è tanta razionalità da costituire una solida base per l’attesa del nuovo che verrà.

Generosità rara, in effetti. Tolti consigli finali su “come organizzare la propria vita” per resistere alla globalizzazione, gran parte delle 80 pagine consiste in idee riprese da La Faim du tigre, un libro del 1966 dello scrittore di fantascienza René Barjavel, dai fautori americani dell’Intelligent Design e da Guy Berthault, l’altro massimo esponente del creazionismo d’Oltralpe:

  • l’evoluzione non spiega l’origine della vita;
  • nessuno ha dimostrato l’esistenza di specie di transizione;
  • come la “meccanica nanotecnologica” dell’orecchio interno, i “bioprogrammi” della zanzara, dell’astice e del camaleonte sono troppo complessi per essere il frutto del caso;
  • la Terra è troppo recente perché la selezione naturale abbia avuto il tempo di trasformare un batterio in un Uomo.

Il quarto punto è decisivo. Segna il “tramonto dell’evoluzionismo” e la nascita del “programmismo”, la teoria dell’Autore secondo la quale gli organismi sono immutati da quando li ha costruiti il “programmatore intelligente” 40 mila anni fa. La data risulta dalle scoperte fatte nei primi anni Settanta da Guy Berthault, a quei tempi amministratore della catena Euromarché ereditata dal padre.

Con “l’aiuto dello Spirito Santo”, nel 1973 il signor Berthault ha capito che la stratigrafia era un complotto dei geologi miscredenti per smentire la Bibbia. I sedimenti depositati in milioni di anni che essi chiamano  “strati” sono in realtà lamine recenti, siamo quindi convissuti con i dinosauri e il Grand Canyon è stato scavato dal Diluvio universale in 300 giorni.

Il signor Berthault ne ha subito informato “tutti i vescovi polacchi” e Valéry Giscard d’Estaing, allora presidente della Repubblica e oggi di Atomium Culture, il quale dichiarava di provare anch’egli “un’ammirazione totale”. “I miei lavori”, scriveva il signor Berthault ad ammiratori e dipendenti, sono

molto seguiti dalla gerarchia cattolica, fino al livello del Cardinale Ratzinger, capo del Sant’Uffizio, il quale mi onora della sua stima

Ne era ancora onorato nel 2009, quando veniva a Roma per partecipare agli incontri creazionisti organizzati all’Università La Sapienza e al CNR dall’allora vice presidente del CNR, Roberto de Mattei, insieme ai suoi ammiratori: il compatriota Pierre Rabischong e l’amico polacco Maciej Giertych, razzista, antisemita, omofobo, misogino e fratello del teologo personale di Sua Santità.

Crediti immagine: Jacopo Werther/WikiMedia

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