LA VOCE DEL MASTER – Una ventina di nazionalità diverse, dalla Costa Rica alla Russia, dal Brasile a Israele, trentacinque borse di studio, dodici relatori in quattro giorni. Si è conclusa la scorsa settimana la quinta edizione della International School of Scientific Journalism and Communication, ospitata dal centro Ettore Maiorana di Erice, in Sicilia. La scuola, diretta da Fabio Turone (presidente di SWIM ) e Umberto Dosselli dell’INFN, ha avuto come focus il mondo digitale e le sue complesse relazioni con la scienza e la sua comunicazione. I partecipanti – ricercatori, giornalisti e comunicatori – si sono confrontati e interrogati sui radicali e irreversibili cambiamenti che il web sta imponendo alle modalità di produzione e diffusione della conoscenza scientifica. Un intenso confronto, durato quattro giorni, che proviamo a sintetizzare.
Dalla nascita di internet, raccontata da Francois Fluckiger del CERN, il mondo digitale amplifica le possibilità della ricerca. La scienza trova e sperimenta nuove forme collaborative per essere prodotta e il web rende possibili progetti di big science come Human Brain Project o il CERN e i suoi big data, illustrati rispettivamente dal neurobiologo israeliano Idan Segev e dalla fisica Donatella Lucchesi. Le sfide non sono unicamente tecnologiche, ma anche etiche e giuridiche se si pensa alle nuove frontiere delle neuroscienze e alle interfacce cervello-macchina, riferite dalla giornalista Daniela Ovadia.
E per i comunicatori cosa comporta il web? Come sta cambiando il lavoro del giornalista e, più in generale, del comunicatore di scienza? Il data journalism, rappresentato a Erice da Alessio Cimarelli, non esisterebbe senza internet. Chi fa ricerca in comunicazione della scienza, come l’israeliana Ayelet Baram-Tsabari, può usare strumenti online come Google Trends per estrarre informazioni sui pubblici della scienza. Chi fa comunicazione della scienza, freelance o addetto stampa di un’istituzione scientifica, deve scegliere attentamente e gestire la propria policy sul web. Possono presentarsi casi di emergenza in cui la rete amplifica una fuga di notizie, come nel caso dei neutrini superluminali, ricordato ai partecipanti da Eleonora Cossi dell’INFN che ha illustrato la strategia di comunicazione adottata. Claudia di Giorgio (editor di Le Scienze) ha innescato una discussione sulla gestione dei commenti: consentirli o no? Come rispondere a quelli offensivi? Infine, qual è il modo ottimale di gestire trolls o sciachimisti aggressivi, gli stessi che hanno reagito poco bene a un articolo della freelance Silvia Bencivelli che ha raccontato a Erice le sue tragicomiche vicissitudini con la categoria?
In attesa della sesta edizione della scuola, il mondo digitale è qui e adesso: nuove opportunità, nuove sfide e nuovi rischi.
Qui, in inglese, lo storify dell’evento: