SCOPERTE – Per secoli abbiamo pensato che le fasi lunari influenzassero il nostro sonno, rendendo più difficile addormentarsi. Secondo un nuovo studio pubblicato su Current Biology, tuttavia, una simile correlazione non esiste e abbiamo a lungo puntato il dito contro la Luna senza un motivo concreto.
I ricercatori del Max Planck Institute of Psychiatry di Monaco hanno preso in considerazione alcuni dataset già elaborati durante studi precedenti, condotti su campioni di popolazione molto ampi e sulle loro notti più o meno insonni. Non è la prima volta che la scienza va a indagare questo fenomeno (perlopiù soggetto del folklore) per capire se sia supportato anche dai dati. Precedenti ricerche avevano fornito risultati contrastanti, ma secondo gli scienziati non si tratta che di bias di pubblicazione: una distorsione dovuta alla pubblicazione preferenziale dei risultati positivi, spesso ottenuti senza ricorrere all’elettroencefalografia (EEG), e quindi davvero poco rilevanti.
Da alcune ricerche era emerso che i soggetti più influenzati dalle fasi lunari sono le donne, da altri che si tratta invece degli uomini; due campioni di dati elaborati tra il 2013 e il 2014 avevano poi suggerito (dall’osservazione di un gruppo di volontari esiguo, tra le 30 e le 50 persone) che durante la fase di Luna piena le persone dormissero meno ore. Entrambe le ricerche, tuttavia, presentavano risultati in conflitto quando venivano considerate le altre variabili. In uno studio la fase REM, quella in cui sogniamo, risultava ritardata in prossimità della Luna nuova, mentre nell’altra ricerca lo era in prossimità della Luna piena.
Lo studio pubblicato su Current Biology ha seguito un campione molto più ampio: 1.265 volontari per 2.097 notti. “Studiando questo gruppo così ampio, non siamo stati in grado di replicare le scoperte precedenti”, spiega Martin Dresler, neuroscienziato del Donders Institute for Brain, Cognition and Behaviour di Nijmegen, nei Paesi Bassi. “Non abbiamo osservato una correlazione statisticamente rilevante tra il sonno e le fasi lunari”. Il problema dei bias di pubblicazione non va sottovalutato, con la tendenza a pubblicare unicamente gli studi che riportano risultati o conclusioni positive, discriminando quelli che non arrivano a chiare dimostrazioni oppure che hanno esito negativo. In questo modo, come è emerso dallo studio, si finisce addirittura per incoraggiare quello che è poco più che folklore.
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