SCOPERTE – Se quel fatidico corpo celeste avesse colpito il nostro pianeta un po’ prima o un po’ dopo, e non proprio 66 milioni di anni fa (ca), magari i dinosauri sarebbero sopravvissuti. E noi non saremmo qui.
Come spiega uno studio pubblicato sulla rivista Biological Reviews Journal, l’asteroide che ha originato il cratere di Chicxulub nell’attuale Messico ha certamente dato il colpo di grazia ai dinosauri, ma anche altri elementi sono stati più che determinanti nel portarli all’estinzione, ad esempio la vulnerabilità delle popolazioni dei grandi erbivori, ai danni della catena alimentare alla quale venne a mancare il legame con le specie chiave. Ma non è finita qui: nei milioni di anni che hanno preceduto l’impatto, il nostro pianeta è andato incontro a molte modifiche a livello ambientale, dall’aumento dell’attività vulcanica fino al cambiamento del livello del mare e delle temperature, con la scomparsa dei mari interni. Proprio questi fattori hanno portato le specie erbivore a un progressivo indebolimento, preparando il palcoscenico affinché l’arrivo del corpo celeste determinasse le catastrofiche conseguenze che conosciamo, rendendo molto improbabile la sopravvivenza dei dinosauri. Non vi erano infatti possibilità di rifugio, né specie alternative delle quali nutrirsi.
Tsunami, terremoti e incendi, repentini cambiamenti di temperatura: a tutto ciò sono scampate unicamente le specie che erano in grado di volare (circa il 15%), e che si sono poi evolute fino a diventare gli uccelli dei giorni nostri. Se l’asteroide avesse colpito qualche milione di anni prima, quando c’era maggior biodiversità tra le specie dei dinosauri e le catene trofiche erano ancora robuste, oppure più tardi, una volta evolutesi nuove specie, secondo il nuovo studio è molto probabile che i dinosauri sarebbero invece sopravvissuti senza troppi problemi.
Per arrivare a questa conclusione, un team internazionale di paleontologi facenti capo all’Università di Edimburgo ha studiato un intero database di fossili di dinosauro, la maggior parte dei quali provenienti dal nord America, per elaborare un modello sulle modalità di evoluzione intervenute nei milioni di anni precedenti l’impatto dell’asteroide. Moltissimi gli enti coinvolti, dalle università ai musei di tutto il mondo, sostenuti dalla US National Science Foundation con la partecipazione anche della Commissione Europea.
“I dinosauri sono stati vittime di una colossale sfortuna. Non solo un gigantesco asteroide ha colpito il pianeta, ma l’ha fatto nel peggior momento possibile, quando il loro ecosistema era vulnerabile. Le nostre nuove scoperte permetteranno di fare chiarezza su uno dei più grandi misteri della scienza”, spiega Steve Brusatte della School of Geoscience dell’Università di Edimburgo, primo firmatario del paper. “Il dibattito riguardo alla causa dell’estinzione dei dinosauri è durato a lungo ed è stato piuttosto intenso. Nonostante il nostro studio suggerisca che le comunità fossero molto vulnerabili quando l’asteroide ha colpito, nulla prova che fossero anche destinate a estinguersi a prescindere”, commenta Richard Butler della School of Geography, Earth and Environmental Sciences dell’Università di Birmingham. “Senza l’asteroide i dinosauri molto probabilmente sarebbero ancora qui, e non lo saremmo noi”.
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