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Staminali, un pronto soccorso per danni neurali

4745018459_b3e4bdde41_bRICERCA – Una recente scoperta di un gruppo di ricercatori dell’Università di Cambrigde suggerisce un passo in avanti nella comprensione dei molti livelli di interazione tra cellule staminali e il sistema immunitario.
Le cellule staminali neurali sarebbero infatti in grado di generare una sorta di mini “kit di primo soccorso” e trasferire questo kit nelle cellule del sistema immunitario. Questo è il risultato di uno studio pubblicato in questi giorni su Molecular Cell condotto da Stefano Pluchino – italiano di stanza presso l’Università di Cambridge e vincitore di uno dei prestigiosi ERC grants – secondo cui le cellule staminali e i loro precursori sarebbero in grado di “comunicare” con le altre cellule trasferendo delle molecole attraverso vescicole riempite di fluido, modificando la risposta immunitaria innescata. La ricerca è stata finanziata da ERC e dall’Associazione Italiana Sclerosi Multipla, e ha permesso al team di reclutare un totale di 8 tra giovani post-doc e dottorandi per seguire gli esperimenti.

Sebbene gli scienziati da tempo sospettassero che le cellule staminali potevano mostrare un comportamento simile, questa è la prima volta che un meccanismo come questo è stato dimostrato. Queste piccole vescicole infatti contengono diverse molecole, come proteine e acidi nucleici, che stimolano le cellule bersaglio e le aiutano a sopravvivere, agendo appunto come piccoli kit di pronto soccorso. Secondo gli scienziati questo meccanismo sarebbe in grado di aiutare le cellule cerebrali che hanno subito delle lesioni ad autoripararsi. Nei topi con danni cerebrali infatti, come nel caso della sclerosi multipla, si è osservato un notevole recupero dopo che cellule neurali venivano iniettate nel sistema circolatorio, suggerendo che ciò accadeva proprio perché queste cellule rilasciavano particolari molecole in grado di regolare il sistema immunitario riducendo il danno ai tessuti.
Il team internazionale, composto da ricercatori inglesi, australiani, italiani, cinesi e spagnoli, ha ora dimostrato che queste cellule neurali provocano la formazione di vescicole quando sono in prossimità di una risposta immunitaria, e in particolare in risposta a una specifica proteina chiamata interferone g, che viene rilasciata dalle cellule immunitarie. Questa proteina ha la capacità di regolare sia le risposte immunitarie che i programmi di riparazione cellulare e può modificare l’espressione e attività di decine di geni.

Pubblicato con licenza Creative Commons Attribuzione-Non opere derivate 2.5 Italia.   
Crediti immagine: Christopher Neugebauer, Flickr

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Cristina Da Rold
Giornalista freelance e consulente nell'ambito della comunicazione digitale. Soprattutto in rete e soprattutto data-driven. Lavoro per la maggior parte su temi legati a salute, sanità, epidemiologia con particolare attenzione ai determinanti sociali della salute, alla prevenzione e al mancato accesso alle cure. Dal 2015 sono consulente social media per l'Ufficio italiano dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.