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Razzo Antares esploso: il personale ISS non sarebbe a rischio rifornimenti

L'esplosione del razzo destinato a raggiungere la Stazione Spaziale Internazionale non è il primo incidente a questo tipo di motore

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ATTUALITÀ – Non ci sarebbe pericolo di scarsità di approvvigionamenti per il personale che in questo momento si trova sulla Stazione Spaziale Internazionale, almeno a quanto ha dichiarato il responsabile del programma di esplorazione umana e delle operazioni dell’agenzia spaziale americana in seguito all’esplosione del razzo Antares avvenuta pochi secondi dopo il lancio: “il personale non corre il pericolo di rimanere senza cibo o senza altri rifornimenti critici”.

L’esplosione del razzo privo di personale è avvenuta il 28 ottobre scorso, durante le fasi di decollo del razzo dalla base NASA situata sull’isola di Wallops, al largo della costa della Virginia. Dopo un conto alla rovescia proceduto senza alcun intoppo, circa 10 secondi dopo il distacco da terra un’esplosione ha coinvolto il primo stadio, causando la caduta a terra dell’intero razzo e una seconda e più grande esplosione. Al momento non si conoscono le cause dell’incidente e nessuno è rimasto ferito.

Il lancio di martedì era il terzo di una serie prevista per rifornire la Stazione Spaziale Internazionale ed era operato dall’azienda Orbital Sciences per conto della NASA stessa. Il razzo doveva portare in orbita la navetta cargo Cygnus con il proprio carico di 2 290 kilogrammi di materiale, tra cui anche alcuni esperimenti scientifici.

Non il primo problema

Il programma di lavoro congiunto Orbital Sciences e NASA prevede una serie di otto viaggi di rifornimento. Un problema ai motori del razzo Anteres si erano già verificati la scorsa primavera durante una serie di test tecnici del motore AJ-26 che si sono tenuti allo Stennis Space Center.

A quanto riportato da Spacenews.com, lo scorso 16 ottobre Orbital Sciences aveva annunciato di star cercando nuovi partner per lo sviluppo di un motore alternativo all’AJ-26 attualmente utilizzato.

I due viaggi precedenti, coronati da successo, sono stati effettuati il 18 settembre del 2013 e l’11 gennaio scorso. In entrambi i casi la configurazione del lancio prevedeva la nave cargo Cygnus. Orbital Sciences aveva dichiarato di aver aperto un’indagine approfondita per comprendere la cause dell’incidente in primavera. Evidentemente le preoccupazione riguardanti il serbatoio del motore AJ-26 erano state sciolte e si è preceduto al lancio del 28 ottobre.

Secondo le dichiarazioni di William Gerstenmaier, responsabile del programma di esplorazione umana della NASA, l’incidente di Wallops “non ci scoraggerà dal continuare a espandere le nostre capacità di lanciare cargo dalle coste americane alla Stazione Spaziale Internazionale”.

@ogdabaum

Pubblicato con licenza Creative Commons Attribuzione-Non opere derivate 2.5 Italia.
Crediti immagine:
NASA

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Marco Boscolo
Science writer, datajournalist, music lover e divoratore di libri e fumetti datajournalism.it