SCOPERTE – Gli umani sono una specie tendenzialmente cooperativa, capace di dimostrare altruismo e di mettere in atto comportamenti prosociali, oltre che di creare norme condivise, che servono a garantire la sicurezza delle società e l’equità al loro interno.
Ciò nonostante gli individui differiscono per livello economico o culturale, per cultura, per background, e queste differenze si riflettono sul loro comportamento sociale.
Un gruppo di ricerca formato da scienziati inglesi e statunitensi ha lavorato a quattro esperimenti, pubblicati su PNAS, che hanno indicato come lo status sociale influenzi notevolmente l’altruismo, sia negli adulti che nei bambini.
Nei test sugli adulti gli sperimentatori hanno fatto credere a degli studenti universitari di appartenere a dipartimenti più o meno prestigiosi, creando, così, nei partecipanti, l’idea di avere un maggiore o minore status sociale. E li hanno messi alla prova con dei test per valutare il livello di altruismo. Hanno, così, osservato che i soggetti di status più basso erano molto più collaborativi con gli alti, tendevano alla ricerca di valori come l’uguaglianza ed erano più disposti a lavorare per gli altri. Ad un maggiore status sociale corrispondeva, invece, un minor altruismo ed una tensione all’affermazione di sé piuttosto che alla cooperazione e alla ricerca della giustizia.
Questo – hanno confermato gli autori nell’ultimo esperimento – succede anche nei bambini, già in età prescolare. Nel loro studio, i bambini sono stati divisi in dominanti e non sulla base di un compito dato precedentemente dai ricercatori, che prevedeva il fatto di aggiudicarsi o meno un giocattolo. Così si è potuta creare una differenza di status anche tra i più piccoli. Successivamente ai piccoli era chiesto di donare alcuni oggetti a dei bambini bisognosi. Anche in questo caso, e a soli 4-5 anni, la differenza era evidente. I bambini con status sociale più basso erano decisamente più inclini a donare.
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