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Medicinali contraffatti, per gli esperti è un problema sottostimato

Secondo recenti studi 122 mila bambini sotto i 5 anni in Africa sarebbero morti per antimalarici contraffatti. Ma in molti stati le pene sono tutt'altro che severe

medications-342463_1280SALUTE – Secondo uno recente supplemento pubblicato su The American Journal of Tropical Medicine and Hygiene, riguardante il mercato mondiale dei medicinali contraffatti, nel 2013 la morte di circa 122 mila bambini sotto i 5 anni in Africa Subsahariana sarebbe stata associata al consumo di farmaci di scarsa qualità, fra cui gli antimalarici. Secondo la ricerca il problema sarebbe di dimensioni enormi e rischierebbe di compromettere seriamente i programmi internazionali di lotta contro malattie come HIV, tubercolosi e malaria. Anche perché è cosa nota – spiegano gli autori – che se un certo farmaco sembra non dare i frutti sperati, la gente comincia ad avere sempre meno fiducia nel farmaco stesso e di conseguenza nel sistema sanitario.

Il supplemento comprende 17 articoli che esaminano i vari aspetti del problema soprattutto nei paesi in via di sviluppo.
Secondo gli scienziati, per alcuni farmaci si arriverebbe addirittura a percentuali del 41% dei campioni esaminati che sarebbero al di sotto della soglia di qualità. I campioni di medicinali testati sono stati circa 16800 fra antimalarici, farmaci per terapie antitubercolari e antibiotici.
Inoltre, ulteriori studi che vengono citati nel supplemento mostrano che la scarsa qualità degli antibiotici andrebbe a incrementare la farmaco-resistenza nelle popolazioni che li utilizzano.

«La portata di questa pandemia causata da farmaci di qualità sub-ottimale è sottostimata a livello mondiale – afferma Jim Herrington, co-editor del supplemento – specie nei paesi più poveri, dove i sistemi di controllo sono deboli o addirittura inesistenti».
Quello che bisogna fare, secondo il team, è da un lato mettere a punto sistemi di controllo a tappeto che coinvolgano tutti gli stakeholder, dall’altro punire in maniera adeguata chi non sottostà ai criteri di qualità richiesti per la produzione e il commercio di un certo farmaco.
Anche in molti paesi ricchi infatti, le pene per chi produce e distribuisce medicinali di qualità sub-ottimale sono tutt’altro che severe, lamentano gli autori. In Canada per esempio si rischiano solo fino a 3 anni di galera e 5000 dollari di ammenda per aver alterato la composizione di un medicinale, mentre in Francia oltre ai 3 anni e fino a 75 000 euro di multa. In Norvegia le pene sono ancora minori, con un massimo di 4 mesi di carcere, e in Olanda perché il crimine venga punito lo si deve commettere almeno due volte in un anno, e in ogni caso non si rischiano più di 6 mesi di reclusione.

@CristinaDaRold

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Cristina Da Rold
Giornalista freelance e consulente nell'ambito della comunicazione digitale. Soprattutto in rete e soprattutto data-driven. Lavoro per la maggior parte su temi legati a salute, sanità, epidemiologia con particolare attenzione ai determinanti sociali della salute, alla prevenzione e al mancato accesso alle cure. Dal 2015 sono consulente social media per l'Ufficio italiano dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.