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Dolore cronico, è diverso per maschi e femmine

Due sistemi diversi di trasmissione del dolore al cervello nei maschi e nelle femmine. Questa la scoperta che potrebbe aprire spiragli per trattamenti più mirati

7095792663_68c2f174aa_zRICERCA – Il dolore cronico è un tema molto delicato che abbiamo affrontato spesso su OggiScienza.Trovare terapie adatte è infatti complesso e i meccanismi che regolano la trasmissione del dolore non sono ancora completamente noti. Si riteneva però che la trasmissione del segnale fosse mediata da un gruppo di cellule immunitarie chiamato microglia, un particolare gruppo di cellule immunitarie.

Ora uno studio condotto da alcuni ricercatori della McGill University di Montreal (Canada) e pubblicato su Nature Neuroscience rivela che questo meccanismo è tipico solo dei maschi, mentre nelle femmine agiscono altre cellule.

La scoperta è stata fatta studiando topi che soffrivano di dolore cronico, infiammazioni o lesioni nervose. Si è cercato di alterare la trasmissione del dolore agendo sulla microglia. Il risultato è che, come ci si aspettava, il dolore veniva efficacemente tolto, ma solamente nei maschi, per effetto dell’ormone maschile testosterone.

L’ipotesi era quindi che le femmine avessero un meccanismo diverso e per questo i ricercatori hanno efffettuato altri esperimenti studiando topi femmine, scoprendo che a trasmettere il dolore al cervello sono le cellule B e T, diversi tipi di cellule immunitarie.

Il fatto che non si fosse ancora trovato questo diverso meccanismo è probabilmente dovuto al fatto che finora gli esperimenti sul dolore erano stati fatti soprattutto su topi maschi. Eppure, come ha affermato Jeffrey S. Mogil tra gli autori dello studio, il numero di donne che soffre di dolori cronici è maggiore rispetto a quelli degli uomini.

“La consapevolezza che la base biologica del dolore è così diversa tra uomini e donne – ha concluso Mogil – solleva questioni importanti sia per la ricerca sia di tipo etico”. Questa scoperta infatti potrebbe aprire le porte a nuovi filoni di ricerca per progettare terapie che siano indirizzate specificatamente rispetto al sesso.

Infine è occasione di riflessione sull’importanza della medicina di genere e di quanto ricerche che tengano conto delle differenze di sesso possano essere importanti per una migliore comprensione e terapie più mirate ed efficaci.

@FedeBaglioni88

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Pubblicato con licenza Creative Commons Attribuzione-Non opere derivate 2.5 Italia.   
Crediti immagine: Duncan Hull, Flickr

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Federico Baglioni
Biotecnologo curioso, musicista e appassionato di divulgazione scientifica. Ho frequentato un Master di giornalismo scientifico a Roma e partecipato come animatore ai vari festival scientifici. Scrivo su testate come LeScienze, Wired e Today, ho fatto parte della redazione di RAI Nautilus e faccio divulgazione scientifica in scuole, Università, musei e attraverso il movimento culturale Italia Unita Per La Scienza, del quale sono fondatore e coordinatore. Mi trovate anche sul blog Ritagli di Scienza, Facebook e Twitter @FedeBaglioni88