IL PARCO DELLE BUFALE

Margine d’errore 1-2 anni

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IL PARCO DELLE BUFALE –  Un mese fa, la custode riassumeva due lettere che il dott. Celani aveva mandato a dirigenti dell’INFN nel 2013 e nel 2014 per elogiare i propri lavori, minacciare querele e denunciare l’incompetenza dei fisici secondo i quali “l’esistenza della fusione fredda è priva di evidenza scientifica“.

La custode condivide da tempo il giudizio di chi incitava i media a diffondere quelle lettere sul genio del dott. Celani e sulla persecuzione di cui è vittima. Perciò diffonde anche lo scoop del Martin Fleischmann Memorial Project (MFMP) pioniere dell’Open science praticata dai tempi di Galileo per non dire di Archimede.

Incisa

Come ricorderanno i lettori di nome Leopoldo, sugli altri la custode non mette sul fuoco nemmeno un mignolo altrui, il dott. Celani è stato candidato da alcuni conoscenti al premio Nobel per la Pace quale pioniere dell’Open Science per la sua collaborazione con il MFMP.

Fine incisa

Dall’agosto 2013 il MFMP tentava invano di replicare la cella del dott. Celani, seguendo scrupolosamente le istruzioni e i consigli, e di misurare l’eccesso di calore che il dott. Celani aveva ottenuto nel 2012. Era parecchio mortificato dai continui fallimenti, il divario tra i propri risultati e quelli del dott. Celani era così ampio

che ci era addirittura venuto il dubbio di non aver visto niente. Durante un’indagine esauriente, culminata nelle ultime settimane con la verifica da parte di Francesco stesso durante la peer review della versione più recente del suo lavoro in preparazione per la rivista dell’ICMNS, potremmo aver trovato la risposta.

Pare che ci sia stato un artefatto che sottovalutava dell’11% circa l’elettricità immessa nella cella durante la National Instruments-Week e l’ICCF-17

Nella bozza trasmessa al MFMP, il dott. Celani spiega che dal 6 al 12 agosto 2012, l’energia in eccesso era risultata di 25 Watt e dal 12 al 17 agosto di ben 48 Watt. Appena rientrato nel suo laboratorio di Frascati aveva replicato l’esperimento, trovando che per un’immissione di 40-60 watt l’eccesso si riduceva dell’11.11%: nel primo caso a 8-20 Watt e nel secondo a 0-12 Watt, comodamente entro il margine di errore dei 20 Watt misurati in ingresso.

Perciò il 16 settembre 2013 e il 27 novembre 2014, il dott. Celani informava i propri superiori che gli innegabili successi del 2012, tra i quali un suo intervento al CERN, avevano “posto il suo gruppo all’avanguardia”, grazie anche a una “inventiva (tipica degli ITALIANI)“.

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