Il contagio dello sbadiglio colpisce più lei che lui
Confermato il ruolo dell'empatia nel meccanismo di contagio dello sbadiglio. Poiché le donne sono più inclini all'empatia, sono anche più facilmente esposte al contagio
SCOPERTE – Di sbadiglio non ce n’è uno solo. Sappiamo che in frangenti diversi il nostro corpo reagisce in maniera naturale con lo sbadiglio, come reazione fisiologica, anche se ancora non c’è una versione definitiva che possa spiegare il perché dello sbadiglio spontaneo. E poi c’è il contagio dello sbadiglio: sbadigliamo quando vediamo qualcuno farlo, cosa che non accade ogni volta, ma solo quando tra i due sbadiglianti c’è empatia. L’empatia si basa sulla capacità di riconoscere le espressioni altrui, decodificarle e replicarle, con un meccanismo che, a livello neuronale, è mediato dai “neuroni specchio”. In questo modo diventiamo più sensibili alle emozioni degli altri.
Il legame tra il contagio e l’empatia era stato anticipato nel 2011 da una ricerca condotta dal Centro Interdipartimentale Museo di Storia Naturale e Territorio dell’Università di Pisa e dall’Unità di Primatologia Cognitiva del CNR di Roma, pubblicata su Plos One. L’analisi dei dati ottenuti aveva indicato chiaramente che l’empatia e il legame sociale sono valori fondamentali affinché possa avvenire il contagio emotivo: lo sbadiglio, in buona sostanza, si trasmette più velocemente e con maggiore probabilità in persone che si conoscono o tra le quali c’è un certo feeling. Ciò che non appariva rilevante in quello studio, condotto da Elisabetta Palagi e Ivan Norscia, era la differenza di genere.
Oggi, dopo uno studio che ha visto Elisabetta Palagi insieme a Elisa Demuru alle prese con gli sbadigli dei bonobo (ne aveva parlato qui Valentina Murelli), con un nuovo articolo apparso su Royal Socienty Open Science i ricercatori (nuovamente Palagi insieme a Norscia e Demuru) non solo hanno confermato che parenti e amici si contagiano più frequentemente rispetto a persone che si conoscono appena, ma anche che le donne rispondono più frequentemente degli uomini agli sbadigli altrui. Ed è questa la vera novità.
Per cinque anni gli autori hanno preso in esame 48 uomini e 56 donne, già identificati come inclini al contagio, nelle loro attività quotidiane. Ed è risultato chiaro che le donne sono più soggette a essere contagiate. Perché? I risultati confermano che quanto più è forte il legame sociale tra i due sbadiglianti, tanto più è frequente la possibilità di contagio e, stando alle indicazioni dei ricercatori che si aggiungono a precedenti evidenze psicologiche, cliniche e neurobiologiche, le donne sono più “esposte” al contagio proprio perché le capacità empatiche, chiaramente alla base del meccanismo, sono più sviluppate nelle donne e radicate nella loro natura di madri.
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