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“La scienza si diffonde” nelle strade: gran finale a Verona

Dal 20 febbraio al 5 marzo 2016: 15 giorni di scienza itinerante grazie a un science center temporaneo

Arriva a Verona il roadshow divulgativo “la scienza si diffonde”. Crediti immagine: *Debs*, Flickr

EVENTI – Chi ha mai estratto il DNA da una banana nel bel mezzo di una piazza? O ha progettato, costruito e messo alla prova per strada un paracadute? Ci ha pensato “La scienza si diffonde”, primo classificato nel 2014 al Ministero dell’Università e della Ricerca tra i progetti annuali di divulgazione scientifica. Un modo di far uscire la scienza dai laboratori e dai musei. Letteralmente.

Dopo aver girato l’Italia – da Cortona a Otranto, passando per Grottammare – questo ‘roadshow divulgativo’ giunge a Verona per la sua ultima tappa, in programma dal 20 febbraio al 5 marzo 2016 nella Sala Birolli (nell’ex Macello, quartiere Filippini). Organizzato dalla Fondazione POST di Perugia (Perugia Officina per la Scienza e la Tecnologia), è stato promosso dall’Assessorato alle Politiche Giovanili del Comune.

Ispirati ai temporary shop oggi in voga, dei Centri della Scienza Temporanei (i cosiddetti CST – o, all’inglese, TSC) sono stati aperti in castelli e palazzi storici di alcuni Comuni italiani privi di punti divulgativi, destinati a famiglie, studenti, turisti e singoli visitatori, che in maniera del tutto gratuita hanno potuto scoprire e approfondire tematiche scientifiche grazie a innovative strumentazioni multimediali, microscopi con telecamere e modelli 3D didattici: oggetti non proprio a portata di tutti. Ovviamente affiancati da esperti del settore.

Diversamente da quel che si può credere, le tappe sono state uguali solo nella durata (15 giorni): a cambiare non era soltanto la cornice, ma anche ospiti e contenuti. Uno dei punti forza di “La scienza si diffonde” sta nel forte legame col territorio, che ha dato un’impronta unica a tutto il progetto. Infatti, anche a tappe terminate, il POST selezionerà e formerà animatori scientifici volontari che proseguiranno sul territorio l’esperienza avviata con i TSC, in accordo con i singoli Comuni e grazie a bandi regionali.

La gestione dell’intero progetto è stata curata dalla dottoressa Alessandra Crusi della Fondazione POST: «Quello che intendiamo fare è cambiare il tessuto sociale lasciando dei semi nelle aree interessate (non a caso il logo dei TSC è un soffione), così che le persone coinvolte possano far leva su questa esperienza per proporre l’apertura di nuovi centri di divulgazione scientifica, in accordo con le autorità locali, già sensibilizzate grazie al Temporary Science Centre».

«Questo progetto ‒ ha dichiarato Enrico Tombesi, direttore del Centro della Scienza POST ‒ nasce dalla considerazione che solo una capillare attività di divulgazione, capace di raggiungere tutto il territorio nazionale, può consentire alla cultura scientifica di diventare protagonista del futuro dell’Italia».

Per coinvolgere il pubblico, il POST ha adottato il metodo Ibse (Inquiry Based Science Education), promosso dalla Commissione Europea e basato sull’investigazione e sull’incoraggiamento nel formulare domande per risolvere problemi e capire fenomeni.

Per quel che riguarda la conclusiva tappa veronese, ci saranno attività didattiche gratuite per scuole di ogni ordine e grado, fruibili dal lunedì al giovedì. Basta solo prenotarsi. Tra queste “In chat con gli animali”, “Arcobaleno e colori”, “Misteriosa clorofilla”, “Vulcani: montagne frizzanti”, “pH quotidiano”, “Cellule e tessuti”, “Fotosintesi”, “Estrazione del DNA” e altre ancora a ingresso libero.

Imperdibili sono i “Caffé scientifici”, incontri con illustri personalità del mondo della scienza. Tra queste Yves Gaspar, che affronterà il tema: “La crisi della cosmologia moderna”; Claudio Pierini, autore di “Il trattato di Galileo. Due nuove scienze – 1638 con originali esperimenti; e Anna D’Errico, autrice di “Il senso perfetto: OdorImprobabili e puzze (im)possibili – la scienza dell’olfatto”.

A questi vanno aggiunti anche dibattiti (tipo: “Alla scoperta dell’animale dentro di noi: l’uomo tra istinto e libera scelta”), laboratori, dimostrazioni e degustazioni. Insomma, la scienza sarà davvero a portata di tutti. Basta fare due passi.

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