Le auto a guida autonoma, tra sicurezza e nuove normative
Il progresso tecnologico ha reso possibile la realizzazione di veicoli a guida autonomo, creando nuove e complesse problematiche di sicurezza
Se qualche stato americano, come il Nevada, si sta già attrezzando per rilasciare una vera e propria patente di guida alla Google Car, più voci nell’ambito scientifico e tecnologico hanno avvertito già da tempo che occorrerà rinforzare e riadeguare le normative per tenere conto del prossimo avvento di un numero potenzialmente enorme di “conducenti robotici”.
- Già nel 30 maggio del 2013, la National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA) statunitense ha rilasciato una normativa preliminare relativa ai veicoli a guida autonoma.
- Nel gennaio 2016, il Segretario del Dipartimento dei Trasporti USA Anthony Foxx ha annunciato la disponibilità di un budget dedicato a tale tematica, e un aggiornamento della normativa del 2013 della NHTSA.
- Nel febbraio del 2016, NHTSA ha risposto a una richiesta avanzata da Google di interpretazione e adeguamento degli standard federali per la sicurezza dei veicoli a motore, per consentire la loro estensione ai veicoli autonomi sviluppati e testati dalla stessa Google.
Da questa breve cronistoria risulta evidente che negli Stati Uniti sia le istituzioni che i soggetti privati stanno già provando a convergere su una regolamentazione che consenta, una volta raggiunta la maturità tecnologica, di immettere sul mercato veicoli innovativi ma, allo stesso tempo, sicuri. Perchè tanto interesse? Per quale motivo Google sta cercando di fare di tutto per rivoluzionare il mercato dell’auto, sottraendo di fatto al conducente umano l’incombenza, e la responsabilità, della guida?
Secondo John Baruch, ricercatore dell’Artificial Intelligence Research Group all’Università di Bradford, il vero scopo di Google è fare che in modo che le persone abbiano più tempo. In parole povere, Google non si accontenta di venderci un’auto: vuole venderci anche la possibilità di avere le mani e la testa libere di navigare sui siti ed acquistare a più non posso mentre siamo in auto. Cosa impossibile se, per ore e ore, siamo costretti ad inveire nel traffico o percorrere chilometri di autostrada per tornare a casa o andare a fare la spesa all’ipermercato.
D’altronde i numeri del futuristico mercato si preannunciano stratosferici, al punto che anche i principali colossi automobilistici tradizionali si sono prefissati obiettivi ambiziosi: Toyota, per esempio, conta di realizzare il primo veicolo di nuova generazione entro il 2020. Qualunque siano le motivazioni dietro a questo interesse verso le auto autonome, in ogni caso la sicurezza dei veicoli resta una tematica di fondamentale importanza. E le norme dei vari Paesi dovranno essere sempre più in grado di catturare anche gli aspetti più critici, allo scopo di garantirla in tutti i possibili scenari di utilizzo.
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