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Mondo a RNA, ecco gli ingredienti della vita sulla Terra primordiale

La vita sul pianeta si sarebbe formata a partire dall'RNA ottenuto dai componenti presenti sulla Terra primordiale. L'ipotesi del premio Nobel Walter Gilbert, avanzata nel 1986, trova una conferma nella scoperta di Thomas Carell della Ludwig Maximilian University

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Una scoperta potrebbe dare conferma alla teoria del “mondo a RNA” avanzata trent’anni fa dal premio Nobel Walter Gilbert. Crediti immagine: NASA Goddard Space Flight Center

SCOPERTE – Non il DNA, ma l’RNA sarebbe stata la prima molecola della vita comparsa sulla Terra primordiale. Questa la teoria del “mondo a RNA” avanzata nel 1986 dal premio Nobel Walter Gilbert e che ora trova una conferma dai risultati dei ricercatori guidati da Thomas Carell della Ludwig Maximilian University di Monaco di Baviera. Nel loro studio pubblicato sulla rivista Science i ricercatori hanno dimostrato la formazione spontanea delle basi azotate che compongono l’RNA a partire da semplici ingredienti, gli stessi che la missione Rosetta dell’European Space Agency, ESA, ha trovato anche sulla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko.

Gli scienziati di Monaco si sono concentrati sull’RNA, o acido ribonucleico, una molecola polimerica formata da quattro basi azotate puriniche: adenina, guanina, citosina e uracile. Questa molecola è necessaria negli organismi viventi per la codifica, decodifica, regolazione ed espressione dei geni, proprio come il DNA, o acido desossiribonucleico, in cui al posto dell’uracile la base azotata è la timina. In una ricerca del 2009 pubblicata su Nature il chimico John Sutherland ha dimostrato lo sviluppo di due dei componenti dell’RNA, uracile e citosina, a partire dagli elementi presenti sulla Terra primordiale.

Per ottenere le altre due basi, l’adenina e la guanina, i ricercatori guidati da Carell hanno ricreato le condizioni della Terra primordiale a partire da idrogeno, acqua e cianuro, ottenendo una classe di molecole chiamate aminopirimidine. Aggiungendo all’ambiente l’acido formico, anche questo ritenuto uno dei componenti della Terra primordiale, i ricercatori hanno ottenuto in laboratorio delle molecole che reagiscono con gli zuccheri producendo grandi quantità di purine, tra cui proprio le due basi dell’RNA che gli scienziati volevano ottenere.

Una sorta di effetto domino degli elementi, ha spiegato in un comunicato Carell commentando la sua ricerca, che sembra spianare la strada alla conferma dell’ipotesi del mondo a RNA di Gilbert: “Il risultato ottenuto pone le basi per un percorso che ci permetterà di utilizzare le semplici molecole che erano probabilmente presenti sulla Terra primordiale”. Il lavoro di Carell e colleghi non è di certo finito. Ora che le basi per la formazione di una molecola di RNA sono state ottenute, il prossimo traguardo sarà ottenere un filamento completo. Questo il passo concreto verso la comprensione di come la vita, così come oggi la conosciamo, abbia fatto la sua comparsa sul pianeta.

@oscillazioni

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Veronica Nicosia
Aspirante astronauta, astrofisica per formazione, giornalista scientifica per passione. Laureata in Fisica e Astrofisica all'Università La Sapienza, vincitrice del Premio giornalistico Riccardo Tomassetti 2012 con una inchiesta sull'Hiv e del Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica Giancarlo Dosi 2019 nella sezione Under 35. Content manager SEO di Cultur-e, scrive di scienza, tecnologia, salute, ambiente ed energia. Tra le sue collaborazioni giornalistiche Blitz Quotidiano, Oggiscienza, 'O Magazine e Il Giornale.