Tumori e costi delle cure: l’impatto della malattia anche sulle nostre finanze
Il Sistema Sanitario Nazionale assicura le cure a tutti, ma la povertà è nemica del buon esito delle terapie
SALUTE – I tumori sono una malattia costosa. Il paziente paga conseguenze che investono ogni aspetto della sua vita. Ma il conto salato da pagare non si limita a una dimensione personale: il costo del cancro è un problema sociale.
Se i frutti di una maggiore prevenzione e dell’introduzione sul mercato di terapie più efficaci restituiscono valori positivi e quantificabili in termini di sopravvivenza alla malattia, i conti bisogna farli anche con il costo dei farmaci. Infatti, oggi sono sempre di più le persone che sopravvivono al cancro o magari convivono con esso per lunghi anni: erano 2 milioni e 244 000 nel 2006 e sono aumentate sino a oltre tre milioni nel 2016, secondo le stime dell’Associazione Italiana Registri Tumori. Tuttavia i risultati incoraggianti devono essere confrontati con il costo delle terapie, che sono sempre più elevati e difficili da giustificare. Una nuova terapia contro il cancro può arrivare a costare fino a 100 000 dollari l’anno. Una cifra a cinque zeri è giustificabile solo se il farmaco porta a grandi vantaggi al paziente, ma l’identificazione dei parametri in base ai quali valutare il valore di un farmaco resta una questione controversa e complicata.
Per come è strutturato il sistema sanitario negli Stati Uniti, costi così elevati hanno una ricaduta pesante sui pazienti e sulle possibilità di accesso a cure efficaci. Tuttavia, pare che anche in presenza di un sistema sanitario nazionale che copre interamente le spese cliniche l’aspetto economico incida sulla possibilità di guarigione del paziente. Infatti è già stato dimostrato che i problemi economici tendono a portare a una minor soddisfazione e una minor aderenza alle terapie, a una peggiore qualità della vita e addirittura a minori possibilità di sopravvivenza del paziente. Partendo da queste osservazioni, un gruppo di oncologi italiani, attivi in alcuni dei principali centri clinici e di ricerca oncologici del nostro Paese, ha fatto un’indagine tra i pazienti sottoposti a studi clinici per verificare se problemi di tipo economico hanno una qualche correlazione con l’esito del percorso terapeutico. L’indagine, pubblicata su Annals of Oncology, ha dimostrato come un quarto dei pazienti avesse già un carico economico importante fin dalle prime fasi della terapia. Il peggioramento della qualità della vita durante il percorso di cura ha complicato la situazione economica del 22% degli intervistati. Peggiori condizioni finanziarie sono spesso correlate anche con maggiore rischio di morte, che tuttavia non è indipendente dall’aggravamento delle condizioni di salute.
Il peggioramento delle condizioni economiche è stato definito dai medici tossicità finanziaria, per fare un parallelismo tra il mondo della finanza e quello della pratica clinica, dove il termine tossicità è associato agli effetti avversi della chemioterapia. I problemi economici possono derivare dalle consulenze mediche cui il paziente si sottopone o dagli esami eseguiti presso ambulatori privati per evitare le lunghe liste di attesa. E le giornate di assenza dal lavoro causate dalla malattia possono ulteriormente peggiorare tale situazione. Sebbene in Italia non sia negato l’accesso alle cure che, come detto, sono assicurate dal sistema sanitario nazionale, il paziente in peggiori condizioni economiche potrebbe essere escluso da una serie di benefici, come l’accesso a trattamenti minori praticati per contrastare gli effetti collaterali, a prestazioni somministrate in regime privato, a servizi sanitari a domicilio.
Conoscere le cause e le conseguenze dei problemi economici cui possono andare incontro pazienti affetti da cancro potrebbe essere di primaria importanza per attivare i sostegni sociali più adeguati a supporto del malato e della sua famiglia e per garantirgli una cura più efficace.
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