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Campus Party: tecnologia, innovazione e scienza a Milano

Il format è nato in Spagna nel 1997 e ormai conta 62 edizioni organizzate in 11 Paesi, dopo essersi aggiudicato anche il Guinness World Record per il più grande hackathon sociale (si tratta di una gara tra sviluppatori, designer e altri esperti, della durata di 24/32/48 ore).

EVENTI – Al via la prima edizione italiana di Campus Party: tre giorni di conferenze, workshop e sfide su tecnologia, innovazione, creatività e scienza 24 ore su 24, al MiCo – Milano Congressi. Per chi non dovesse o volesse vivere i ritmi di una vera e propria maratona, l’organizzazione offre più di 2000 tende in una zona camping attrezzata. Alle 18:00 di ieri ha avuto luogo la cerimonia di apertura ufficiale con l’intervento delle autorità e il primo intervento, a cura di Roberto Saviano, sui temi di successo e fallimento. Ma qual è l’obiettivo di Campus Party e quali sono gli incontri da non perdere?

Secondo il fondatore di Campus Party, Paco Ragageles, “Campus Party è come la Disneyland dei geek, o come i raduni per gli appassionati di Harley Davidson, in cui si mostrano l’un l’altro le proprie moto: per gli amanti della tecnologia è la stessa cosa”. I due punti forti di Campus Party sono il tempo e la multidisciplinarietà. In quattro giorni, con più di 400 ore di conferenze, i partecipanti possono interagire tra loro, scambiare idee e visioni. E mentre la maggior parte degli eventi si focalizza su un solo tema, robotica, design, programmazione e imprenditoria fanno tutti parte di Campus Party, dove si possono incontrare persone con profili molto diversi, per sviluppare progetti o avviare startup.

Il motto dell’edizione nostrana è “Riscriviamo il codice sorgente dell’Italia, rendiamola il Paese che vorremmo” e le tematiche sono state divise in sei settori: business, coding, creativity, entertainment, technologies e science. Non mancherà, inoltre, la possibilità di provare le nuove tecnologie in un’area dedicata.

Ieri sera si sono susseguiti molti incontri: Andrea Pezzi, conduttore televisivo e imprenditore, ha parlato della situazione dell’uomo al tempo dei robot, ma si è parlato anche di nuovi materiali per il fotovoltaico, realtà virtuale, startup, videogiochi, giornalismo e ci si potrà cimentare con la stampa 3D per costruire la mascotte di Campus Party.

Oggi, alle 11, interessante immersione nei legami tra la chimica e la vita di tutti i giorni con Claudio Pettinari, chimico inorganico e rettore dell’Università di Camerino. La scienza ha contribuito e contribuisce al nostro benessere e al funzionamento di buona parte di quanto costruito dall’uomo, ma raramente quando ascoltiamo un brano musicale, mangiamo un frutto, facciamo sport o produciamo un’opera d’arte la nostra mente associa le azioni a una spiegazione o a una scoperta scientifica. Un viaggio alla scoperta di quanta chimica c’è nello sport, nell’arte, nella musica e nel cibo.

Alle 12 Federico Faggin, fisico, imprenditore e inventore (tra i prodotti del suo ingegno anche il primo microprocessore e il touchscreen) racconta lo scontro tra viventi e robot sul terreno della coscienza: potremo fare sistemi intelligenti senza coscienza? E come sarà possibile creare macchine consapevoli se non sappiamo neanche come definire la consapevolezza? In cosa consiste la differenza tra la complessità di un computer e la complessità di un organismo vivente, dove sappiamo che esiste la coscienza? Federico Faggin proverà a rispondere a queste domande e a fare previsioni sul futuro dei computer, della robotica, e dell’intelligenza artificiale.

Alle 14, Giorgio Vallortigara, professore di Neuroscienze presso il Centre for Mind-Brain Sciences e Pro-Rettore alla Ricerca dell’Università di Trento, spiega le basi neurobiologiche della nostra conoscenza del numero. Le radici del modo in cui rappresentiamo la numerosità sono osservabili anche nelle creature prive di linguaggio simbolico, nei bambini più piccoli e negli animali non umani: indagare come nasce questo “senso del numero” potrebbe svelarci le radici genetiche della matematica e modi nuovi per apprenderla.

Nel corso della giornata, tra i temi trattati ci saranno cyberbullismo, sostenibilità, effetti visivi cinematografici, robotica, memoria, nanotecnologie nello spazio, scienza nei giochi da tavolo, sottomarini, arte cyborg, musica, bitcoin e la prima donna su Marte.

Domani si susseguiranno incontri e workshop sui rischi dei veicoli a guida autonoma, su come sarà possibile colonizzare Marte, sul dialogo tra neuroscienze e robotica, fake news, materiali smart, geoblog e computer quantistici. L’agenda di questa manifestazione è talmente ricca da rendere complicata la scelta su cosa seguire, ma l’imperativo è uno solo: cercare di assecondare le proprie passioni, lasciarsi stupire e imparare qualcosa di nuovo.

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Giulia Negri
Comunicatrice della scienza, grande appassionata di animali e mangiatrice di libri. Nata sotto il segno dell'atomo, dopo gli studi in fisica ha frequentato il Master in Comunicazione della Scienza “Franco Prattico” della SISSA di Trieste. Ama le videointerviste e cura il blog di recensioni di libri e divulgazione scientifica “La rana che russa” dal 2014. Ha lavorato al CERN, in editoria scolastica e nell'organizzazione di eventi scientifici; gioca con la creatività per raccontare la scienza e renderla un piatto per tutti.