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La dopamina aiuta anche il sistema immunitario

Le cellule del sistema immunitario comunicano grazie alla dopamina, accelerando così la produzione di anticorpi nel caso di un’infezione.

Secondo questo studio la dopamina, il neurotrasmettitore prodotto dalle sinapsi nel sistema nervoso centrale e che permette alle cellule nervose di comunicare, entra in gioco anche nella produzione delle nostre difese immunitarie. Crediti immagine: Sbrools, Wikimedia Commons

RICERCA – Quando il nostro corpo si sente minacciato da un agente esterno, come per esempio un virus o un batterio, reagisce producendo anticorpi che hanno l’obiettivo di legarsi all’antigene presente sul virus o sul batterio in questione, permettendone l’eliminazione. Si tratta di un processo che deve avvenire il più rapidamente possibile affinché il nostro corpo riesca a debellare l’agente estraneo, che a sua volta si duplica molto velocemente nel nostro organismo.

Capire come accelerare questo processo per “battere sul tempo” il nemico è dunque importantissimo, specie nei casi in cui i processi di difesa del nostro corpo non funzionino come dovrebbero, finendo per autoattaccarci. È il caso, questo, delle note malattie autoimmuni.
Quello che un gruppo di ricercatori dell’Ospedale San Raffaele di Milano, in collaborazione con l’Australian National University di Canberra ha scoperto è che le cellule del sistema immunitario interagiscono scambiandosi la dopamina per comunicare fra loro, accelerando così la produzione di anticorpi nel caso di un’infezione virale o batterica. La ricerca è stata pubblicata su Nature.

In altre parole: la dopamina – il noto neurotrasmettitore prodotto dalle sinapsi nel sistema nervoso centrale e che permette alle cellule nervose di comunicare – entra in gioco anche nella produzione delle nostre difese immunitarie. “Una scoperta molto importante, perché significa che abbiamo un altro strumento, la dopamina appunto, che potremmo riuscire a modulare per accelerare la produzione di anticorpi qualora questi ultimi non fossero sufficienti per sconfiggere l’infezione” spiega a OggiScienza Claudio Doglioni, direttore dell’unità di Anatomia e Istologia Patologica e professore presso l’Università Vita-Salute San Raffaele e autore dello studio.

I ricercatori hanno individuato anzitutto l’area dove la dopamina viene prodotta al di fuori del sistema nervoso centrale, cioè appunto nel centro germinativo, all’interno dei linfonodi, dove gli anticorpi vengono prodotti grazie alle cellule B, che a loro volta sono “guidate” dalle cellule T. Queste ultime selezionano le cellule B più adatte a produrre anticorpi specifici per combattere quel preciso batterio o virus che ci sta attaccando. Ovviamente più è rapido questo processo di selezione e produzione, più efficace sarà la risposta immunitaria, e oggi sappiamo che un elemento determinante che ne determina la rapidità è proprio la dopamina, che accelera la selezione delle cellule B da parte delle cellule T, poiché aiuta la loro reciproca interazione.

Si tratta di un meccanismo diverso rispetto a quelli finora noti di generazione di anticorpi, basati sull’azione di proteine, le citochine, che favorivano la comunicazione fra le cellule. Il problema di usare le proteine come molecole-segnale è che queste, prima di poter essere utilizzate, devono essere sintetizzate dalla cellula stessa a partire dal corrispondente gene contenuto nel DNA. Un processo laborioso e più lento.”
“Ovviamente questa scoperta rientra ancora nell’ambito della ricerca di base – conclude Doglioni – le applicazioni pratiche si vedranno a lungo termine. Nel prossimo periodo proseguiremo lo studio analizzando i meccanismi di produzione e stimolazione della dopamina, provando a usarla come marcatore per alcune malattie che insorgono nei centri germinativi, come per esempio alcune forme di tumori del sistema linfatico. Conoscere meglio i meccanismi di comunicazione fra le cellule B e le cellule T del centro germinativo può portare ad applicazioni terapeutiche importanti. Si può ipotizzare che modulando la dopamina si possa rallentare la produzione anticorpale nella lotta contro le malattie autoimmuni, oppure velocizzare la produzione anticorpale, con la messa a punto di strategie di vaccinazione di rapida efficacia per far fronte a epidemie molto aggressive”.

@CristinaDaRold

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Cristina Da Rold
Giornalista freelance e consulente nell'ambito della comunicazione digitale. Soprattutto in rete e soprattutto data-driven. Lavoro per la maggior parte su temi legati a salute, sanità, epidemiologia con particolare attenzione ai determinanti sociali della salute, alla prevenzione e al mancato accesso alle cure. Dal 2015 sono consulente social media per l'Ufficio italiano dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.