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Florence Nightingale: oltre la lanterna

Florence Nightingale ha ideato la moderna assistenza infermieristica e contribuito alla nascita del datajournalism, raccontando una storia attraverso la "visualizzazione del dato".

L’Organizzazione mondiale della sanità ha decretato il 2020 l’anno internazionale dell’Infermiere e dell’Ostetrica, che oltre a celebrare il lavoro di quanti si impegnano ogni giorno nell’assistenza ai malati, vuole puntare l’attenzione sulle talvolta difficili condizioni di lavoro degli addetti del settore, incoraggiando i governi a un miglioramento complessivo dell’assistenza sanitaria in tutti i paesi. A parte le celebrazioni del 2020, ogni anno il 12 maggio si celebra la Giornata internazionale dell’infermiere. Una data questa non scelta per caso.

Entrambi gli eventi ricordano la donna che ha pensato alla moderna assistenza infermieristica. Florence Nightingale, di cui quest’anno ricorre il bicentenario della nascita.

Firenze mon amour

Florence nacque a Firenze il 12 maggio 1820. I suoi genitori, che si trovavano in Italia per il Grand tour che tanto andava di moda agli inizi dell’Ottocento tra gli aristocratici europei, hanno voluto chiamare la loro secondogenita con il nome della città natale della bambina. Stessa sorte della primogenita, Parthenope, nome greco di Napoli.

Tornata nel Derbyshire, Florence cominciò a dimostrare di possedere un innato talento per le lingue e l’osservazione della realtà. Prima ancora dell’adolescenza parlava fluentemente inglese, francese, italiano, tedesco e conosceva benissimo il greco e il latino e iniziò a tenere registri e diari dove annotava ogni caratteristica delle piante che trovava nel suo giardino, così come delle conchiglie e delle monete che collezionava. A soli nove anni completava dettagliate tabelle con le sue misurazioni su frutta e verdura. Era suo desiderio studiare matematica, ma quando chiese ai suoi genitori il permesso, si sentì rispondere un secco no.

Ricevette comunque un’educazione d’eccellenza per una giovane ragazza vittoriana, complice il fatto che tutta la sua famiglia era di estrazione liberale e con forti idee progressiste ed egualitarie.

«Voglio fare l’infermiera»

Piccola premessa. Nel XIX secolo fare l’infermiera non era cosa ben vista dall’alta società. Era un lavoro svolto principalmente da vedove che dovevano trovare di che vivere e spesso veniva accostato persino alla prostituzione. I genitori di Florence non erano molto contenti che la loro figlia volesse dedicare la sua vita all’assistenza ai malati ma dovettero far fronte a una vocazione divina.
A diciassette anni, il 7 febbraio 1837, Florence ebbe La Chiamata. Sentì la voce di Dio spronarla a fare di tutto per alleviare le sofferenze degli altri, anche se il suo Dio non aveva bisogno di troppe preghiere. Forte del suo empirismo, Florence era convinta che Dio avesse creato un mondo regolato da leggi costanti, che l’umanità le avrebbe comprese attraverso la scienza e la statistica, migliorando la loro esistenza terrena.

Dovettero passare però tredici anni per far cambiare idea ai suoi genitori. Nel luglio 1850 il padre le concesse un periodo di soggiorno in Germania, a Kaiserswerth, dove aveva sede una scuola per infermiere retta da diaconesse. Qui imparò come curare le ferite e preparare medicinali, nozioni e pratiche che perfezionerà durante il tirocinio all’Harley Street Hospital di Londra. Dal 1853 fu sovrintendente dell’Institute for the care of gentlewomen e, dopo aver declinato un’offerta di matrimonio per non dover rinunciare alla sua libertà, il padre cominciò a versarle una rendita annua per permetterle di continuare la sua carriera come infermiera.

The lady with the lamp

Allo scoppio della Guerra di Crimea (1853 – 1856) la sua conoscenza della disciplina fece di lei la candidata migliore a guidare una squadra di 38 infermiere qualificate all’ospedale di Scutari (oggi quartiere di Istanbul) su mandato del segretario di guerra Sidney Herbert. A Scutari Florence trovò un ospedale militare in pessime condizioni con malati ammassati su brandine sudice, poca luce e una cucina non idonea per preparare i pasti dei degenti. Combattendo contro burocrazia, capi medici e politici, Florence impiegò tutte le sue forze per riorganizzare l’ospedale, attrezzandolo di ogni necessità medica e applicando nuove norme igieniche, come il lavaggio e la sterilizzazione dei vestiti e della biancheria, il cambio frequente dei bendaggi delle ferite, rivedendo la dieta dei pazienti, arrivando a pagare lei stessa uno chef e, infine, proponendo la divisione dei malati in padiglioni più piccoli e luminosi.

Cosa ancor più importante, Florence visitava e ascoltava i soldati. Calata la notte, la si poteva veder girare da una branda all’altra alla luce di una lampada, confortando i feriti. Per aiutare la ripresa dei ricoverati, organizzò sale di lettura e un caffè, consapevole che queste normali attività ricreative avrebbero giovato ai ricoverati.

Nel febbraio 1855 un giornale inglese pubblicò un articolo sulla Lady with the lamp, raccontando nel dettaglio tutte le migliorie volute da Florence e la sua gentilezza nei confronti dei soldati. La Guerra di Crimea fu tra i primi conflitti a vedere presenti al fronte corrispondenti di guerra, che riportavano in patria notizie e commentavano più o meno liberamente quanto accadeva. Non c’è da stupirsi che Florence, grazie alle lodi per il suo impegno per salvare le vite dei valorosi soldati inglesi, divenne presto un’eroina nazionale.

Coxcomb graph

In Crimea Florence annotò meticolosamente ogni dato a sua disposizione: il numero di morti, la causa del decesso, il periodo dell’anno. Tornata in Inghilterra nel 1856 si rese conto che questi numeri volevano dire qualcosa. La politica inglese doveva capirli per correggere tutto quello che nell’ospedale militare a Scutari era andato storto.
La statistica del tempo prevedeva la sola collezione dei dati in tabelle incomprensibili ai più e, soprattutto, molto noiose. Occorrevaun modo immediato e diretto per far vedere che in Crimea circa il 77% dei decessi era dovuto a infezioni, malnutrizione, mancanza di igiene.

Con l’aiuto di William Farr, epidemiologo e tra i fondatori della statistica medica, Florence raggruppò le quasi mille pagine di dati in un unico grafico, il Coxcomb graph (letteralmente, cresta di gallo o berretto da giullare). Si tratta di un grafico a torta. Per ogni mese, un grande petalo blu rappresenta i morti per “cause prevenibili”, cioè malattie e infezioni; in rosso i morti in battaglia e in nero quelli deceduti per altre cause. Maggiore è l’ampiezza del petalo, maggiore il numero dei morti.
Il grafico è così chiaro che persino i componenti della Royal Commission on the Sanitary State of the Army non poterono negare l’evidenza, ammettendo la loro negligenza nell’affrontare una crisi sanitaria all’interno dell’ospedale di Scutari.

Dal 1855, cioè dopo l’intervento di Florence e sua sua riorganizzazione, a Scutari la mortalità scende dal 42 al 2%.

Come riconoscimento del suo lavoro da statistica, Florence è stata la prima donna a essere ammessa alla Royal Statistical Society nel 1859.

La scuola al St. Thomas e il “Metodo Nightingale”

Con un fondo di 45mila sterline, raccolte mentre era in Crimea, nel 1860 aprì la Nightingale Training School all’ospedale St. Thomas di Londra, una scuola di perfezionamento per infermiere.  I suoi programmi seguivano gli aggiornamenti scientifici, si considerava l’infermieristica una vera carriera professionale e soprattutto era una scuola laica. Era la prima volta che questa professione veniva legittimata. Nello stesso anno pubblica un libro, poco meno di duecento pagine, Notes on nursing, ancora oggi considerato un classico della letteratura della disciplina. In breve tempo, scuole che seguivano il metodo Nightingale aprirono in tutta Europa, America e Giappone.

Gelosissima della sua privacy, malata di brucellosi dai tempi della Crimea, Florence morì nel 1910. Ci ha lasciato molte importanti eredità, per la medicina e la statistica e, da ultimo, un messaggio, registrato il 30 luglio 1890:

When I am no longer even a memory, just a name, I hope my voice may perpetuate the great work of my life. God bless my dear old comrades of Balaclava and bring them safe to shore.

Nel corso del XX secolo la sua eredità è stata anche oggetto di controversie, soprattutto sulla sua idea di diritto del voto alle donne. Se in un primo momento fu contraria, in tarda età appoggiò la causa delle suffragette.
Ma sicuramente, per tutta la sua vita, Florence è stata convinta dell’importanza della scienze e della statistica per comprendere e migliorare lo stato delle cose.


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Articolo pubblicato con licenza Creative Commons Attribuzione-Non opere derivate 2.5 Italia.   

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Serena Fabbrini
Storica della scienza di formazione, dopo un volo pindarico nel mondo della filosofia, decido per una planata in picchiata nella comunicazione della scienza. Raccontare storie è la cosa che mi piace di più. Mi occupo principalmente di storie di donne di scienza, una carica di ispirazione e passione che arriva da più lontano di quanto pensiamo. Ora dedico la maggior parte del mio tempo ai progetti di ricerca europei e alla comunicazione istituzionale.