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Quando si dice stare nella…

CRONACA - Gli scarabei stercorari sono noti per la loro singolare abitudine di trasportare con zelo e solerzia enormi, se paragonate alle loro dimensioni corporee, sfere di escrementi. Perchè? La risposta è facile: rappresentano la loro preziosa fonte di cibo che, in questo modo, è sempre a portata di mano e sotto il loro vigile controllo. Ma un curioso ed interessante studio pubblicato sulla prestigiosa rivista Current Biology ha mostrato anche un'altra, importantissima funzione di queste sfere: negli assolati e roventi habitat sudafricani, dove vivono numerose specie che attuano questo comportamento (e in particolare Scarabaeus - Kheper - lamarcki, la specie oggetto di studio), esse permettono ai possessori di mantenere la temperatura corporea più fresca, fungendo da rifugio termico che li isola dal substrato rovente
CRONACA

Pro e contro di un grande cervello

CRONACA - Per avere una grande intelligenza, ci vorrà un cervello grande? È un dubbio che sembra attanagliare numerosi scienziati, coinvolti in diversi studi per stabilire una correlazione tra dimensioni del cervello e intelligenza e capacità di sopravvivere in determinati contesti complessi e difficili. L’ultima ricerca sperimentale è stata condotta da Alexander Kotrschal, studente post-doc dell’Università di Uppsala in Svezia, che ha presentato i suoi dati al congresso Evolution Ottawa lo scorso nove luglio. Il ricercatore ha allevato due linee di Poecilia reticulata (guppy), un piccolo pesce d’acqua dolce originario del Sudamerica. Per creare le due linee, gli scienziati hanno sezionato e misurato per ogni generazione la dimensione del cervello dei genitori, scegliendo di allevare i figli dei genitori con cervello più piccolo e più grande rispettivamente per ciascuna linea. Dopo due generazione il team ha riscontrato, nelle dimensioni del cervello tra le due linee, una differenza di circa il 10% per le femmine e l’8% per i maschi

Ops, si è ristretto l’insetto

CRONACA - Avete presente le illustrazioni dei libri di quando eravate bambini? quelle con i dinosauri e le libellule grandi due metri? Dove sono finiti quegli insettoni, o meglio perché e quando si sono ristretti alle dimensiuoni attuali? Un nuovo studio svela il mistero: gli insetti sono diventati piccoli con l'arrivo degli uccelli, per diventare più agili nel volo e e non essere catturati. Matthew Clapman e Jered Karr, dell'Università della Califonia di Santa Cruz, hanno analizzato centinaia di record fossili e hanno osservato che la dimensione degli stessi diminuisce darsticamente proprio in corrispondenza della comparsa dei primi fossili di uccelli, circa 150 milioni di anni fa.

Riciclo per pattinatori

AMBIENTE - L'isola di rifiuti del Pacifico (Great Pacific Garbage Patch) non ha nulla di positivo. È un enorme accentramento di spazzatura galleggiante (prodotta dall'uomo) trasportata dalle correnti in un area estesa del Nord Pacifico, composta per la gran parte da materiali plastici, non biodegradabili e quindi destinati a star là fino a che semmai non affonderanno (e nemmeno questa è una buona prospettiva). Oltre a essere oggettivamente orribile è molto dannosa soprattutto perché i pezzettini più piccoli in cui le correnti trasformano quelli che erano oggetti di discrete dimensioni, vengono ingeriti da pesci, molluschi e crostacei, finendo per ostruire loro vasi sanguigni e/o apparato digerente. In tutto questo sfacelo però c'è almeno un animale a cui l'isola (che non è un isola, ma un ammasso informe) sembra giovare: gli insetti pattinatori marini. Si tratta di sole cinque specie di Gerridi del genere Halobates, in pratica gli unici insetti a vivere in mare aperto. Questi singolari animali passano la loro vita scivolare sul filo dell'acqua (e grazie a una sorta sdi giubbotto di salvataggio, fatto da una fitta copertura di peli sul corpo riescono ad affrontare onde e tempeste) mangiando plancton. Secondo una ricerca di prossima pubblicazione si Biology Letters questi animali hanno scoperto un modo per sfruttare la spazzatura galleggiante del Nord Pacifico: ci attaccano le uova (e stanno sviluppando un serio attaccamento a questo ambiente)
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