AMBIENTE - Si estendono su una superficie pari al 4,8% del territorio nazionale, ospitano oltre 56.000 specie di animali e ben 124 varietà di ambienti sui 149 presenti in Italia. Sono solo alcuni dei principali numeri dei 23 parchi nazionali italiani, raccolti in una pubblicazione curata dal ministero dell’Ambiente - "Parchi nazionali: dal capitale naturale alla contabilità ambientale" – che classifica i dati sul patrimonio naturale delle aree protette del nostro Paese.
Nelle nostre aree verdi vivono il 21% della flora e il 67% della fauna tutelata in Italia. Un eccezionale capitale naturale, in termini di biodiversità, che vive per lo più in foreste, rocce, grotte, torbiere e paludi.
Su Nature esce una valutazione dei risultati ottenuti dalle principali riserve tropicali nel proteggere la biodiversità durante gli ultimi 20-30 anni . Un fallimento?
LA VOCE DEL MASTER - Dai dati raccolti da Legambiente, pubblicati a fine maggio nel dossier Biodiversità a rischio, sembra che stiamo imparando a trattare un po’ meglio i nostri parchi naturali.
I numeri riportati ci dipingono il quadro delle illegalità compiute nelle aree protette italiane durante il 2011. Infrazioni, illeciti, denunce e sequestri seguono un trend in calo, se facciamo un confronto con il quadro datato 2010.
Quasi 500 casi in meno tra le violazioni penali e gli illeciti amministrativi nel paese, con una classifica regionale dell’illegalità che vede Campania e Toscana traslarsi dalla prima e seconda posizione alla terza e alla quarta, rispettivamente, con un Lazio che di conseguenza, seppur inalterato, viene spinto in cima con un totale di 213 infrazioni. Salta all’occhio il caso del Trentino, da 0 a 119 casi di infrazione in un anno: un’oscillazione che è probabilmente imputabile all’intensificarsi dei controlli effettivi più che a un aumento così consistente dei casi. Inversione della polarità per la Sicilia e la Liguria, invece, con cali piuttosto significativi nei tassi di violazione. È chiaro che la consistenza di numeri di questo tipo va calibrata sulla quantità e la qualità degli accertamenti e dall’efficacia con cui viene fatta prevenzione nelle diverse regioni. Va detto inoltre che non sono stati integrati nella classifica 2011 i dati raccolti dalle Capitanerie di Porto, che erano invece stati forniti per l’elaborazione del 2010
OGGISCIENZA TV - Secondo una recente ricerca apparsa sulla rivista Plos One, nei prossimi decenni le città di tutto il mondo aumenteranno di dimensioni a discapito dell'ambiente.
AMBIENTE - Un viaggio in pochi minuti partendo dalla Croazia dal Parco delle cascate Plitvička jezera (laghi di Plitvice), passando per Yellowstone fino al Parco del Serengeti in Tanzania. Vacanze del futuro? Forse. Per adesso l’esperienza che si può provare navigando su www.protectedplanet.net, il nuovo portale dedicato alle aree protette promosso dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) e il Programma delle Nazioni Unite per la Protezione dell’Ambiente (UNEP).
Attraverso il sito è possibile compiere un viaggio virtuale nei parchi di tutto il mondo ma non solo. Tutti i naviganti possono diventare parte attiva del processo di conoscenza.
AMBIENTE - Normalmente parchi e riserve marine sono gli strumenti migliori per preservare ecosistemi fragili e specie in pericolo. Si tratta per lo più di meravigliose e grandi aree dotate di un elevato grado di naturalità, spesso lontane dagli agglomerati urbani e il cui accesso è regolato in maniera scrupolosa. Eppure ci sono specie a rischio d’estinzione che le disdegnano, preferendo di gran lunga substrati artificiali ‘urbani’ situati in prossimità dei porti.