I grandi carnivori sono in crisi. Leoni, linci, orsi e lupi stanno diventando sempre più rari nei loro ecosistemi naturali, a causa soprattutto della persecuzione ad opera dell’uomo, della frammentazione degli habitat e delle prede in costante diminuzione.
Quello dei panterini (Sottofamiglia Pantherinae) è il gruppo tassonomico che include tutti i felidi di grandi dimensioni, quali il leone (Panthera leo), la tigre (Panthera tigris), il giaguaro (Panthera onca), il leopardo (Panthera pardus), il leopardo delle nevi (Panthera uncia) e le due specie di leopardo nebuloso (Genere Neofelis).
Fino a qualche decennio fa vivevano in piccole popolazioni confinate quasi esclusivamente nelle aree protette, ma nell'ultimo periodo c'è stata una netta inversione di tendenza. Stiamo parlando dei grandi mammiferi predatori, le cui popolazioni, almeno negli Stati Uniti, sono in evidente crescita, tanto che molti di essi iniziano a frequentare gli ambienti urbani. E l'uomo deve iniziare a fare i conti con queste ingombranti presenze.
CRONACA - Prima c'era un antenato essenzialmente onnivoro. Dopo si sono differenziate due discendenze, una carnivora e un'altra vegetaria. La seconda ha avuto meno successo e si è estinta. Questo quello che a grandi linee si legge in un paper pubblicato ieri 8 agosto su Nature.
In pricipio c'era l'australopiteco (vissuto da 4 a 2 milioni di anni fa), da cui si sono differenziate due linee evolutive, homo (noi) e parantropo (estinto un milione d'anni fa). L'ipotesi più accreditata al momento è che parantropo si è estinto perché aveva una dieta troppo specializzata per affrontare i cambiamenti climatici avvenuti nel periodo della sua scomparsa, mentre homo variava di più e per questo è sopravvissuto. Lo studio di Vincent Balter dell'Università di Lione offre ora una visione alternativa.
CRONACA - Gli erbivori non diventano carnivori (e viceversa) e gli onnivori non nascono tali (nascono infatti o erbivori o carnivori). Queste sono solo due fra le osservazioni emerse da uno studio pubblicato pochi giorni fa (il 16 aprile) su PNAS, che ha analizzato l'impatto delle strategie alimentari (cioè il fatto di essere carnivori, erbivori o onnivori) nell'evoluzione dei mammiferi.