CRONACA - Gli svizzeri rigidi? Insomma. In un momento in cui si fa un gran discutere di proprietà intellettuale specie se declinata in rete, e dove in molti paesi (non ultimi Stati Uniti e Italia) si continuano a proporre provvedimenti legali restrittivi e punitivi, proprio dalla patria del rigore e dei depositi bancari arriva un'interpretazione soft alla protezione del diritto d'autore in Internet. Un cittadino svizzero su tre si scarica in maniera non autorizzata musica, film e giochi dalla rete. La confederazione elvetica si è chiesta perché è ha commissionato uno studio, e ieri ha reso pubblici i risultati dello stesso (qui, solo in francese).
La posizione della confederazione sull'argomento è quasi disarmante (specie lo confrontiamo con l'aggressività di altri stati): i risultati dello studio (indipendente, si legge nel comunicato) dimostrano che i cittadini che scaricano di più sono anche quelli che poi sono quelli disposti maggiormente a spendere soldi per andare a teatro, a vedere concerti, al cinema e a comperarsi (legalmente) della musica. In pratica il budget dedicato a questo capitolo resta invariato, anche se il cittadino scarica illegalmente materiale dalla rete. Dunque l'industria dell'entertainment e della cultura non ne viene soffrire, anzi.
MRPOD - Parte oggi il nostro nuovo podcast settimanale. Oggi parliamo di Stop Online Piracy Act (SOPA) e di Protect IP, due proposte di legge in discussione negli Stati Uniti che avranno pesanti ripercussioni alla libertà d'esperssione in Internet. Ne discutiamo con Carlo Blengino, avvocato che collabora con NEXA, il centro di studi multidisciplinare su internet del Politecnico di Torino
Ascolta il podcast!