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È tutto cominciato dall’RNA?

CRONACA - Contrariamente a quanto affermato dalla propaganda creazionista, la teoria dell'evoluzione non spiega l'origine della vita, spiega la diversità della vita: come questa sia nata è ancora uno dei grandi interrogativi della scienza ma, anche se non abbiamo delle conferme, alcune delle ipotesi formulate sembrano più promettenti di altre. Sappiamo che molte molecole organiche basilari per la vita possono svilupparsi spontaneamente in alcune condizioni (come dimostrano gli esperimenti di Miller e successori) ma il punto cruciale è che, in qualche modo, devono essersi sviluppate molecole in grado di replicare sé stesse. Gli attuali esseri viventi (se assumiamo che i virus non ne facciano parte) sono basati sul DNA, ma il DNA non si può replicare senza determinati enzimi e ben protetto da una membrana cellulare o da una capsula batterica (a meno che non si trovi in una macchina per la PCR). Questo crea naturalmente un dilemma analogo a quello dell'uovo e della gallina: gli enzimi fanno funzionare il DNA, ma è nel DNA che gli enzimi sono codificati, e allora come ha imparato il DNA a fare gli enzimi giusti?

Ciambelle e spirali: è lo spazio distorto

Pasadena, Stati Uniti - Quando due buchi neri si fondono, lo spazio-tempo che li circonda si solleva e ondeggia come un mare in tempesta. Questa deformazione dello spazio-tempo è talmente complessa che i fisici non sono mai riusciti a capire i dettagli di ciò che avviene veramente. Fino a ora, almeno. "Abbiamo trovato un modo per visualizzare lo spazio-tempo deformato come mai prima d'oggi", afferma Kip Thorne, docente emerito di fisica teorica al California Institute of Technology (Caltech) di Pasadena, Stati Uniti. Combinando teoria e simulazioni al computer, Thorne e i suoi colleghi di Caltech, Cornell University e Istituto nazionale di fisica teorica del Sudafrica hanno messo a punto strumenti concettuali che hanno chiamato linee tendex (che potremmo tradurre, coniando un neologismo, come "linee di tendice") e linee vortex (cioè, linee di vortice).

Tablet e archeologia

FUTURO - Un vecchio adagio mutuato da una citazione di Thomas Edison recita "la scienza è 1% ispirazione e 99% traspirazione". Lo sanno bene (fra gli altri) gli archeologi, per i quali la routine quotidiana è l'annotazione meticolosa di misure e considerazioni sugli scavi, che non sono altro che il materiale grezzo che dev'essere poi essere condiviso, organizzato e analizzato. Finora tutto questo è stato fatto sulla carta poiché il lavoro sul campo non consentiva una digitalizzazione del dato immediata, ma grazie ai tablet pc tutto potrebbe cambiare.

Un “codice a barre” per le zebre

Ora agli zoologi, per stabilire con precisione l'identità di ogni singolo animale, basta un software libero. Specialmente negli studi sui grandi mammiferi che vivono in branchi, occorre che ogni animale sia ben distinguibile dagli altri. Alcuni ricercatori, come faceva Dian Fossey, arrivano ad assegnare nomi ma la maggior parte si accontenta di una sigla alfanumerica. Il fatto è che questa non è un impresa facile se dobbiamo principalmente su foto o video. Non si può pretendere da ogni ricercatore una sensibilità tale da riconoscere a colpo d'occhio un animale da un altro e più il branco è numeroso più le cose si complicano. La soluzione viene da Stripe Spotter, un software che riconosce ogni animale da normalissime fotografie.

Cellule fotosintetiche in una salamandra *UPDATE*

NOTIZIE - Ora è ufficiale. Con la pubblicazione su PNAS un gruppo di ricerca canadese ha presentato alla comunità scientifica il primo caso documentato di simbiosi tra un'alga verde (Oophila amblystomatis) e un vertebrato, cioè la Salamandra maculata (Ambystoma maculatus). Questo tipo di alga condivide da sempre l'habitat degli anfibi, ma finora non si era immaginato che tale convivenza si spingesse a livello cellulare e che ciò determinasse un rapporto di simbiosi paragonabile ai casi, ampiamente documentati, che riguardano vari tipi di invertebrati, ad esempio gli Cnidari (polipi e meduse).

Come sbocciano i gigli

E' primavera, sbocciano i fiori e i matematici si mettono al lavoro. Producendo, per esempio, un'accurata descrizione formale della fioritura...

Solarball

Il progetto di un neolaureato sviluppato durante il suo ultimo anno di studi potrebbe salvare moltissime vite. Si tratta di un semplice dispositivo che usa il Sole per potabilizzare l'acqua.
CRONACA

GenEticaMente: facciamo il punto

CRONACA - Ha suscitato molto clamore l'annuncio della nascita del progetto GenEticaMente, un «polo di ricerca partecipata, alta formazione e comunicazione scientifica nel settore delle biotecnologie», promosso dalla Fondazione per i Diritti Genetici presieduta da Mario Capanna. Nel corso di una conferenza stampa, il 25 gennaio 2011 a Roma, Capanna ha presentato il progetto che avrà sede operativa nel castello di Monteroni e un impegno di spesa di 20 milioni di Euro in cinque anni, con il coinvolgimento di sette Ministeri, due amministrazioni regionali (Lazio e Puglia), due amministrazioni comunali (Roma e Ladispoli) e una cordata di aziende sostenitrici guidata da COOP. La notizia ha provocato proteste, un'interrogazione parlamentare e un'alzata di scudi della comunità scientifica. Anche noi ne abbiamo parlato qualche tempo fa. La rivista Science ha pubblicato un articolo molto critico che ha dato il via a un aspro dibattito ancora in corso fra i promotori dell'iniziativa e i tanti che chiedono trasparenza e chiarezza. Le perplessità, in un momento di taglio indiscriminato ai fondi destinati alla ricerca, riguardano principalmente la quota di fondi pubblici destinati all'iniziativa, le modalità di assegnazione e quelle di utilizzo

“L’LHC potrebbe essere la prima macchina del tempo”

indietro nel tempo. CRONACA - Un'affermazione azzardata? In effetti, bisogna andarci molto cauti. Lo studio dei due ricercatori della Vanderbilt University (Stati Uniti), infatti, è stato pubblicato per ora soltanto su arXiv, che è un archivio per pubblicazioni scientifiche e non una peer review: ciò significa che non è ancora stato sottoposto a un processo di revisione paritaria, cioè al vaglio di altri esponenti della comunità scientifica. Del resto, anche gli stessi autori sostengono: "La nostra è una teoria arrischiata, ma non vìola alcuna legge fisica né contraddice risultati sperimentali" [Continua...] . Andiamo con ordine. Uno degli scopi dell'LHC è trovare lo sfuggente bosone di Higgs, la particella che i fisici invocano per spiegare perché altre particelle come protoni, neutroni ed elettroni abbiano una massa. Se il collisore riuscirà a produrre il bosone di Higgs, alcuni scienziati predicono che creerà anche, allo stesso tempo, una seconda particella, detta singoletto di Higgs.
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