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Il burro non fa (così) male: breve storia di un dietrofront

Consigliato, demonizzato o accettato in piccole dosi, le raccomandazioni sull'uso del burro nella nostra alimentazione sono cambiate negli ultimi cento...

Il pranzo è servito, ma la dieta meditterranea non piace più

COSTUME E SOCIETÀ - Sarà forse colpa della dieta Dukan, ma gli italiani sembrano non amare più la dieta mediterranea. A dirlo è l’Inran, Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione, che ha pubblicato l’ultima indagine sui consumi e sulle abitudini alimentari degli italiani. Guardando agli ultimi 150 anni, l’allontanamento dal modello alimentare mediterraneo comincia verso la fine degli anni ’60, con una diminuzione del consumo di proteine vegetali e carboidrati a favore di proteine animali e grassi di origine animale. Oggi le cinque porzioni di frutta e verdura, tanto care alle mamme, sono quasi un miraggio. In media ne consumiamo 418 grammi al giorno, appena sopra il minimo raccomandato dalla Fao (400 g). In compenso mangiamo molta carne rossa, circa 700 grammi a testa alla settimana contro i 400-450 grammi raccomandati

Dieta mediterranea a prova di depressione

pomodori (crediti: SeenyaRita)Verdura, legumi, frutta, cereali integrali e poca carne: la dieta mediterranea oltre a proteggerci dalle malalttie cardiovascolari sembra funzionare anche da antidrepressivo. Il segreto starebbe, come scrivono Almudena Sánchez-Villegas, of University of Las Palmas de Gran Canaria , e colleghi nella rivista Archives of General Psychiatry, nella ricchezza di acidi grassi monoinsaturi presenti nell'olio d'oliva, il condimento principe dell'area mediterranea.

Un bicchiere al giorno (non di più)

La dieta mediterranea è, fra le tradizioni alimentari occidentali, universalmente riconsciuta come fra le più salutari, e uno studio pubblicato sulla rivista Nature la scorsa settimana lo conferma ancora una volta. Fra gli alimenti toccasana ci sarebbero il pane e i cereali, ma anche una moderata quantità di vino, meglio se rosso. OggiScienza ha intervistato Luigia Favalli, nutrizionista presso la Facoltà di farmacia dell'Università di Pavia, per sapere di dieta mediterranea, "paradosso francese" e dei controversi effetti benefici dell'assunzione (moderata) di vino