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Keplero 78b è un pianeta curioso

È il pianeta dei primati, dei fenomeni che gli astronomi non sono in grado di spiegare, eppure sembra il gemello della Terra. Stiamo parlando di Keplero 78b, scoperto dal telescopio spaziale Keplero, lanciato dalla NASA alla ricerca di pianeti con caratteristiche simili alla Terra.

It’s the end of the world, as we know it

Per la Terra è cominciato il conto alla rovescia. Secondo una ricerca pubblicata su Astrobiology lo scorso 19 settembre, infatti, il nostro pianeta rimarrà ancora abitabile per un periodo compreso tra 1,75 e 3,25 miliardi di anni.

Modelli climatici per scovare l’extraterrestre

Sono circa un migliaio gli esopianeti già scoperti con strumentazioni dedicate, come il satellite Kepler della Nasa, e altri 2.700 sono in attesa di conferma. Per molti anni gli esopianeti sono stati solo ipotizzati mentre ora abbiamo conferma della loro esistenza; se però esistano forme di vita, su questi o altri pianeti ancora da scoprire al di fuori del Sistema Solare, non siamo ovviamente ancora in grado di affermarlo.
 Ciò che possiamo fare è cercare di scoprire se alcuni di questi pianeti potrebbero essere abitabili.

Da stelle mancate a pianeti vagabondi

LA VOCE DEL MASTER - La Via Lattea potrebbe ospitare un numero rilevante di pianeti a lungo confusi con stelle “mancate”. È quanto emerso dalle osservazioni del Canada-France-Hawaii Telescope (CFHT) e in seguito confermate dall'osservatorio dell'Europa meridionale Very Large Telescope (VLT). La ricerca, pubblicata nel 2012 sulla rivista Astronomy and Astrophysics, ha coinvolto ricercatori canadesi e francesi e potrebbe risolvere una controversia astronomica.

Kepler-20f e Kepler-20e: gemelli e terrestri

CRONACA - Il Telescopio Spaziale Kepler osserva per la prima volta due pianeti di taglia terrestre. Kepler-20f e Kepler-20e non sono però pianeti uguali alla Terra, infatti orbitano a pochi milioni di chilometri dalla stella Kepler-20 e sulle loro superfici si raggiungono temperature molto elevate.

Quando Giove era al posto di Marte

CRONACA - Un nuovo scenario, che descrive una tappa-chiave nella formazione del sistema solare, è stato proposto da una collaborazione franco-statunitense, che include ricercatori del Cnrs (il Cnr francese) e delle università di Nizza e Bordeaux. Secondo questo modello, Giove sarebbe migrato verso il Sole, e più esattamente verso la posizione in cui è oggi Marte, prima di cominciare un'ulteriore migrazione verso l'esterno e raggiungere la sua posizione attuale, molto più lontana dal Sole. Attraverso il nuovo modello, i ricercatori spiegano sia la formazione della cintura di asteroidi sia la differenza di dimensioni tra i pianeti terrestri (Mercurio, Venere, Terra e Marte). Il gruppo sta ora cercando d'includere in questo scenario Urano e Nettuno, i pianeti del sistema solare più distanti dal Sole. Lo studio è pubblicato sul sito web di Nature (mentre la pubblicazione dell'articolo su carta è prevista per luglio 2011)

Intelligenza terrestre

FUTURO - Gli italiani lo sanno meglio di altri: quando ci sono dei tagli finanziari da fare, la ricerca scientifica (specialmente quella di base) è uno dei bersagli preferiti, ma è giusto (anzi, razionale) mettere sul piatto della bilancia persino un programma di ricerca che, tra le altre cose, potrebbe regalarci la scoperta del secolo? E i soldi "risparmiati" sono davvero soldi "guadagnati" in questo caso? Prima un paio di precisazioni riguardo al programma in oggetto, il SETI (Search for Extra-Terrestrial Intelligence). La prima è che, malgrado i titoli di alcuni quotidiani, il SETI non dà la caccia agli stessi alieni che secondo Voyager e Mistero visitano (e hanno visitato) la Terra a bordo di astronavi, quelli che per imperscrutabili motivi manifestano la propria presenza con caricaturali rapimenti di esseri umani e con immagini rigorosamente sfocate: il SETI utilizza i radiotelescopi (e, in misura minore, telescopi) per scandagliare lo spazio alla ricerca di un segnale elettromagnetico emesso da intelligenze extraterrestri, basandosi sull'ipotesi che la Vita non sia un fenomeno esclusivo del nostro pianeta e che per questo esiste la possibilità che, da qualche parte, questo non solo si sia verificato, ma che abbia anche portato all'evoluzione di una civiltà tecnologica in grado di emettere, e naturalmente ricevere, segnali radio.

Destinazione Sol II

ESTERI - Nella costellazione del Serpente di mare, attorno alla stella HD 10180 sono stati osservati cinque pianeti e le tracce di altri due. Quasi un doppione del nostro sistema solare.
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