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Riprodursi fino alla morte: una nuova specie di antechino

WHAAAT? Il venerdì casual della scienza - Nel parco nazionale del Queensland Springbrook, in Australia, un gruppo di scienziati guidati da Andrew Baker ha scoperto una nuova specie di marsupiale dalle curiose abitudini sessuali, l'Antechinus arktos. Per il team australiano scoprire antechini è ormai all'ordine del giorno, si tratta infatti della terza nuova specie che descrivono in tre anni; lo studio è stato pubblicato su Zootaxa.

A corto di frutta? Chiedete allo scimpanzé

Come comportarsi quando il proprio albero di fiducia è ormai spoglio di ogni frutto, e non sappiamo dove trovarne altri? Come ha spiegato il team di Karline Janmaat sulla rivista Animal Behavior, non è un problema degli scimpanzé.
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Fischi indimenticabili

Forse non avranno la memoria centenaria degli elefanti, ma anche i tursiopi (Tursiops truncatus) dimostrano di possedere straordinarie capacità nel rielaborare ricordi a lungo termine, anch'esse paragonabili a quelle umane.

Maschio o femmina? Ai nonni l’ardua sentenza

I mammiferi possono scegliere. Leoni, gazzelle, cavalli e primati sono in possesso di un meccanismo che permette loro di tenere sotto controllo il sesso della prole - e in particolare la proporzione fra i sessi - per assicurarsi un maggiore successo riproduttivo. E' un importante vantaggio adattativo, e il merito va soprattutto alle femmine.

Anche i leoni marini tengono il ritmo

I gusti musicali sono opinabili ma Ronan, la giovane femmina di leone marino californiano (Zalophus californianus) che vedete nel video dimostra senz'altro di avere il senso del ritmo. Il video è già virale, ma perché è importante dal punto di vista scientifico?

Ritorno in paradiso

Randall Moore, proprietario insieme a Paul Allen dell'Elephant Back Safaris, in Botswana, ha co-finanziato una ricerca sul reinserimento in natura di tre maschi adolescenti otto anni dopo averli fatti adottare, da orfani, dal branco con i quali porta turisti nel delta dell'Okavango. Risultati su PLoS ONE.

Angry birds

No, non stiamo parlando di uno dei videogiochi più venduti della storia, non ci sono maialini verdi ladri di uova con dubbi gusti architettonici, solo degli uccelli davvero arrabbiati. Stiamo parlando del Granatino comune, Uraeginthus granatina (nella foto). Si tratta di una specie molto territoriale, nota per le sue aggressioni repentine e violente contro qualsiasi intruso.

Odore di casa: le formiche non si perdono mai

CRONACA - Le formiche foraggiatrici del deserto ritrovano sempre la strada per tornare al nido, anche quando possono contare solo su tracce magnetiche, vibrazioni o... sull'anidride carbonica. Le formiche che vivono nel deserto si sono adattate alla vita in un ambiente arido, che fornisce pochissimi punti di riferimento per orientarsi. Oltre a tracce visive e olfattive, questi insetti usano la luce del sole polarizzata come un compasso per orientarsi, e "contano" i passi fatti in modo da riuscire a tornare sane e salve al nido dopo essere andate alla ricerca di cibo. Attraverso alcuni esperimenti con formiche del genere Cataglyphis nei loro habitat naturali in Tunisia e Turchia, un gruppo di scienziati comportamentali dell'Istituto Max Planck di ecologia chimica di Jena, in Germania, ha scoperto ora che le formiche possono aiutarsi anche con riferimenti magnetici o vibrazionali per riuscire rintracciare la minuscola apertura da cui sono venute fuori

L’arbitro scimpanzé

COSTUME E SOCIETÀ - Avete presente quello che si mette in mezzo tra due persone che litigano, cercando di riportare la calma? Bene, una figura del genere non è esclusiva della nostra specie: anche gli scimpanzé hanno i loro arbitri imparziali, che si prendono la briga di sedare le lotte che nascono in genere per conquistare il cibo oppure una femmina. Già, ma che cosa ci guadagnano questi "pacificatori", considerando che si espongono pur sempre al rischio di essere tirati nella mischia e magari feriti? In altre parole, qual è esattamente il ruolo evolutivo di questa funzione di ordine pubblico? Sono state proposte varie ipotesi, ma secondo uno studio appena pubblicato su PLoS ONe, la più probabile sarebbe quella della stabilità di gruppo

Kant e la gallina

LA VOCE DEL MASTER - Comprendere i meccanismi del pensiero umano e quali sono i legami fra il il nostro cervello e quello degli animali è uno dei quesiti che le scienze neurobiologiche cercano di affrontare da tempo. Ne abbiamo parlato con Giorgio Vallortigara, professore di Neuroscienze al Centro Mente e Cervello dell’Università di Trento. Vallortigara è autore, da solo o in collaborazione, di centinaia di pubblicazioni in riviste scientifiche internazionali e di vari libri di divulgazione. L’ultimo, in ordine di tempo è La mente che scodinzola, edito da Mondadori e pubblicato qualche mese fa.
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