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Il tessuto dello spazio, come minuscoli granelli di sabbia

FUTURO - La teoria della relatività generale di Einstein descrive le proprietà della gravità e assume che lo spazio sia un tessuto liscio e continuo. D'altra parte, la teoria quantistica, che con la relatività generale non sembra andare molto d'accordo, suggerisce che lo spazio dovrebbe essere granulare a scale molto piccole, come la sabbia di una spiaggia. Una dei problemi principali della fisica contemporanea è conciliare questi due aspetti in un'unica teoria della gravità quantistica. Ora, Integral ha stabilito nuovi e più precisi limiti alle dimensioni di questi 'grani' quantistici dello spazio, mostrando che essi sono molto più piccoli di quanto alcune teorie della gravità quantistica suggerirebbero. Lo studio che ha permesso di arrivare a queste conclusioni, effettuato da Philippe Laurent e colleghi del Commissariat à l'énergie atomique di Saclay, non lontano da Parigi, è stato pubblicato sull'ultimo numero di Physical Review D.

Cellule cerebrali create senza passare dalle staminali

FUTURO - Per la prima volta, un gruppo di ricercatori dell'università di Lund, Svezia, è riuscito a creare tipi specifici di cellule nervose, partendo da cellule di pelle umana. Riprogrammando cellule del tessuto connettivo dette fibroblasti in cellule nervose, si è aperto un nuovo campo con grandi potenzialità per quanto riguarda i trapianti cellulari. La scoperta rappresenta un cambio fondamentale nel modo di guardare alla funzione e alle capacità delle cellule adulte. Prendendo cellule adulte come punto di partenza, invece che cellule staminali, i ricercatori svedesi evitano anche gli spinosi dilemmi etici legati alla ricerca sulle cellule staminali embrionali. Questo è un punto particolarmente significativo soprattutto in un paese come l'Italia, dove il mancato raggiungimento del quorum al referendum del giugno 2005 su temi di bioetica, con la Chiesa cattolica schierata compattamente a difesa dell'astensione, non ha permesso l'utilizzo delle cellule staminali embrionali nella ricerca scientifica

Conolidina, ovvero la morfina senza effetti collaterali

SALUTE - Jupiter, Florida, Stati Uniti - Ricercatori dello Scripps Research Institute in Florida hanno ottenuto per la prima volta una sintesi di laboratorio di un raro prodotto naturale ricavato dalla corteccia di una pianta largamente usata nella medicina tradizionale asiatica. È una creazione che potrebbe permettere di sviluppare un'alternativa efficace agli antidolorifici narcotici comunemente usati nelle terapie attuali. Lo studio, appena pubblicato sull'edizione online della rivista Nature Chemistry, descrive un metodo chimico per produrre quantità significative di conolidina, un raro prodotto naturale. Basandosi su dati di modelli murini, lo studio suggerisce anche che la conolidina sintetica è un potente analgesico, efficace quanto la morfina nell'alleviamento del dolore infiammatorio e acuto, e praticamente senza effetti collaterali.

La gravità olografica

FUTURO - La gravità è la più misteriosa delle forze della natura. Da un secolo i fisici teorici ne sono ossessionati, a partire da Einstein, che per primo ne capì la relazione con la geometria. Intere generazioni di scienziati hanno speso la loro vita cercando di riconciliare i due cardini della fisica del secolo scorso: gravità e meccanica quantistica. Negli ultimi anni, grazie alle intuizioni di Leonard Susskind e del premio Nobel Gerard 't Hooft, sembra finalmente di avere imboccato la strada giusta, ma per percorrerla bisogna abbandonare la nostra intuizione e abbracciare una nuova visione dell'universo. Si tratta del concetto di olografia. Il primo esempio concreto di sistema olografico, basato sulla teoria delle stringhe, è stato costruito nel 1997 da Juan Maldacena. Ma alcuni ricercatori hanno recentemente scoperto che l'olografia sembra molto più generale della teoria delle stringhe e, forse, siamo finalmente vicini a crackare il codice segreto della gravità. Tenendo le dita incrociate, OS ha intervistato Rajesh Gopakumar, un fisico indiano tra i pionieri di queste nuove scoperte...

Intelligenza terrestre

FUTURO - Gli italiani lo sanno meglio di altri: quando ci sono dei tagli finanziari da fare, la ricerca scientifica (specialmente quella di base) è uno dei bersagli preferiti, ma è giusto (anzi, razionale) mettere sul piatto della bilancia persino un programma di ricerca che, tra le altre cose, potrebbe regalarci la scoperta del secolo? E i soldi "risparmiati" sono davvero soldi "guadagnati" in questo caso? Prima un paio di precisazioni riguardo al programma in oggetto, il SETI (Search for Extra-Terrestrial Intelligence). La prima è che, malgrado i titoli di alcuni quotidiani, il SETI non dà la caccia agli stessi alieni che secondo Voyager e Mistero visitano (e hanno visitato) la Terra a bordo di astronavi, quelli che per imperscrutabili motivi manifestano la propria presenza con caricaturali rapimenti di esseri umani e con immagini rigorosamente sfocate: il SETI utilizza i radiotelescopi (e, in misura minore, telescopi) per scandagliare lo spazio alla ricerca di un segnale elettromagnetico emesso da intelligenze extraterrestri, basandosi sull'ipotesi che la Vita non sia un fenomeno esclusivo del nostro pianeta e che per questo esiste la possibilità che, da qualche parte, questo non solo si sia verificato, ma che abbia anche portato all'evoluzione di una civiltà tecnologica in grado di emettere, e naturalmente ricevere, segnali radio.

Giochi di luce

FUTURO - Qualcuno ricorderà Giulio Casati, dell'università dell'Insubria: nel gennaio 2008 era stato il primo a mandare soldi da Como a Chiasso con un esperimento di crittografia quantistica perfettamente riuscito, nessuno gli ha portato via i 10 euro virtuali mentre li trafugava in Svizzera. Il 22 aprile scorso, insieme al "giovane collaboratore" Stefano Lepri dell'Istituto per i sistemi complessi del CNR, a Firenze, ha smentito sulle Physical Review Letters il teorema secolare della reciprocità, secondo il quale un'onda di luce attraversa un materiale trasparente nello stesso modo da destra o sinistra, da su o giù. Se accendete una lampada fuori o dentro dalla finestra la vedete comunque. I fisici cercano di costringere la luce a seguire la strada che dicono loro in cristalli fotonici con i quali costruire dei diodi, come quelli che fanno passare la corrente elettrica in un senso e la bloccano nell'altro, ma con fotoni al posto degli elettroni. E' possibile, ma solo se il cristallo genera un'onda la cui frequenza è doppia di quella originale. Nel cristallo-diodo si blocca, quella originale però non ne vuole sapere

Scambio di conviventi

Siamo metaorganismi composti dal 10 all'1%, le stime variano, di cellule umane d.o.c. e per il resto da microbi che...
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