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Il bosone c’è e si vede

CRONACA - Il bosone di Higgs esiste ed è stato finalmente trovato! «I think we have it. Do you agree?». Si conclude con queste parole divertite, pronunciate da Rolf-Dieter Heuer, direttore generale del CERN, lo storico – possiamo ora dirlo – incontro che si è svolto questa mattina a Ginevra. Il bosone di Higgs, questa misteriosa particella senza la quale la materia come noi la conosciamo non esisterebbe e che per molti anni i fisici hanno inseguito senza sosta, è stata finalmente trovata e la fisica compie così un balzo in avanti. La notizia dell’annuncio di una possibile grande scoperta era nell’aria da qualche giorno. La sala conferenze del CERN, il più grande laboratorio di fisica delle particelle del mondo, era questa mattina gremita di persone in trepidante attesa. A loro si univano migliaia di utenti collegati via web per assistere all’evento in diretta streaming. Anche sui social network si percepiva in tempo reale l’eccitazione generale: molti ammettevano di non avere ben chiara l’idea di cosa si stesse parlando ma c’era il desiderio di esserci comunque, di partecipare.

MrPod – La fisica è (anche) donna

MRPOD - La fisica è stata storicamente un ambiente in cui le donne hanno avuto poco spazio. Fra i fisici famosi del secolo scorso, solo Marie Curie è entrata nell'immaginario comune, insieme ad Einstein, Botlzmann, Feynman e tanti altri uomini. Oggi però le cose cambiano e ci sono sempre più donne anche nelle posizioni di maggior responsabilità nella fisica nucleare e delle particelle (e all'Italia in questo spetta un primato). Noi abbiamo sentito Patrizia Rossi, dell'INFN, neonominata vicedirettore della Divisione fisica dei Jefferson Lab, in Virginia, negli Stati Uniti, e Fabiola Gianotti, responsabile dell'esperimento ATLAS di LHC, al Cern di Ginevra.

OggiScienza TV – Fabiola Gianotti e un barlume di Higgs

OggiScienza si è occupata più volte nell'ultima settimana degli aggiornamenti sulla ricerca del bosone di Higgs annunciati nel seminario del CERN il 13 dicembre scorso: Troppo presto per parlare di Higgs Higgs, presumo Un bosone per Natale La scoperta di questa particella confermerebbe il modello standard, attualmente la teoria più accreditata sulla struttura della materia. Oggi ce ne parla una dei protagonisti, Fabiola Gianotti, responsabile del gruppo di ricerca che lavora sull'apparato sperimentale Atlas.

Troppo presto per parlare di Higgs

CRONACA - Higgs o non Higgs? Per il momento non si può ancora dire. Nel seminario tenuto al Cern il 13 dicembre, i portavoce degli esperimenti Atlas e Cms hanno presentato lo stato degli studi dei due gruppi sull'ormai celebre bosone di Higgs. I risultati, a livello teorico, non hanno sorpreso più di tanto. Del resto, era già stato annunciato qualche giorno prima della conferenza che, per risposte definitive, si sarebbe dovuto attendere il 2012. Ma qualcosa di nuovo c'è comunque, perché dalla conferenza è emerso un dato importante: le cifre. Si tratta di dati sufficienti a segnare un progresso significativo nella ricerca del bosone, ma non abbastanza da permettere dichiarazioni conclusive sull'esistenza - o la non esistenza - della sfuggente particella. Il risultato principale è che il bosone di Higgs, ammesso che esista, ha molto probabilmente una massa compresa tra 116 e 130 GeV, secondo Atlas (dove 1 GeV corrisponde a un miliardo di eV), e tra 115 e 127 GeV, secondo Cms. Indizi interessanti sono stati forniti da entrambi gli esperimenti in questa regione di masse, ma non sono ancora così provanti da permettere di parlare di una scoperta.

Higgs, presumo

CRONACA - Bosone sì, Bosone, no. Fabiola Gianotti ha appena finito di riportare i dati osservati da ATLAS, ora è il turno di Guido Tonelli, responsabile dell'esperimento CMS. Premesso che se non siete fisici (e magari esperti di fisica delle particelle ad alta energia) è parecchio difficile capirci qualcosa (benchè la comunicazione sia diretta ai giiornalisti), secondo i miei traduttori ufficiali la Gianotti ha più o meno detto che a 126 GeV hanno trovato "qualcosa" (=un eccesso di massa) che potrebbe essere legata a Higgs (grazie Serena). Tonelli spiega che quel che han visto è "nothing striking", ma insomma c'è qualcosa... In pratica anche CMS ha visto un eccesso di massa simile a quello osservato da ATLAS (o meglio CMS non può escludere qualcosa fra 115 and 127 Gev data la presenza di un leggero eccesso). Insomma, si è visto qualcosa, proprio dove ci si aspettava di vederlo e in due strumenti molto diversi, sempre lì, nella stessa regione di energia. Ora però bisogna aspettare conferme con nuove osservazioni l'anno prossimo. E ancora niente buchi neri!

Un bosone per Natale?

FUTURO - Il rumor che rimbalza negli ambienti della fisica teorica, e non solo, da qualche giorno è che grazie ad LHC sia stata finalmente osservata la particella delle particelle, e cioè il bosone di Higgs, la particella prevista dalla fisica teorica e mai (almeno finora) osservata, quella che darebbe la massa tutte le altre, quella per cui è stato costruito LHC, il più grande e costoso esperimento di fisica. Nell'ambiente della fisica teorica che chi è sicuro che il leak che serpeggia corrisponda a verità, nostro dovere naturalmente è andare cauti. Certo che martedì 13 al seminario speciale indetto al CERN ci sarà da stare col fiato sospeso. La prossima settimana verranno infatti resi pubblici i risultati recenti dei due più grandi esperimenti di LHC, ATLAS E CMS. In realtà le dichiarazioni ufficiali raccomandano cautela: "qualsiasi risultato sicuro dovrà aspettare l'anno prossimo", dichiarano i portavoce che aggiungono che i dati aiuteranno a restringere la regione in cui si sta cercando perché escluderanno alcune delle zone ad alta energia dove si sta cercando il bosone e mostreranno alcune intriganti possibilità che coinvolgono un piccolo numero di eventi a livelli piu bassi di energia
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