Alla fine dell’esperimento i ricercatori hanno constatato come i topi privati dell’olfatto fossero ingrassati notevolmente meno rispetto ai membri della...
I batteri si son fatti furbi, o meglio ancora più furbi. Forse li avevamo un po’ persi di vista, dando per scontato il loro funzionamento relativamente semplice, si viene a scoprire che hanno fatto del loro metabolismo un processo ingegnoso che sfrutta le caratteristiche ambientali, per consentire il massimo dell’agio.
Che cos’hanno in comune piante e animali? Difficile dirlo a un primo sguardo. Ben piantate a terra le prime, liberi di muoversi i secondi, una massa distribuita in modo uniforme nel caso degli animali ma concentrata in tronco e radici nelle piante.
Nessun elisir di lunga vita per uomini e primati. A giustificare la loro longevità rispetto agli altri mammiferi potrebbe essere un metabolismo più lento.
Anche le piante misurano il tempo, ma a differenza dei nostri sofisticati orologi a pila, a loro basta – come direbbe Mary Poppins – solo “un poco di zucchero”. Studiando come alcuni esemplari di Arabidopsis thaliana, quella che noi comunemente chiamiamo “Arabetta comune“, regolano la loro attività biologica nel corso di una giornata, un team di scienziati dell’Università di Cambridge ha recentemente scoperto che l’abilità innata di queste piante a programmare e regolare il tempo è dovuta al loro stesso metabolismo.