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Reazione a catena

AMBIENTE - A meno che non siate tra coloro che si sono costruiti carriera e popolarità sul negazionismo a proposito dei cambiamenti climatici, è probabile che molte delle conseguenze (sia ipotizzate che verificate) di questi ultimi vi siano abbastanza note, almeno nei loro principi generali, ma tra queste ce n'è una che, malgrado mal si presti a effettistiche drammatizzazioni hollywoodiane e venga tratta più di rado dai media, non è meno significativa delle altre (alle quali, peraltro, è ovviamente legata), nonché una delle più direttamente osservabili: gli areali, che in ecologia definiscono lo spazio occupa una specie, stanno cambiando. Si contraggono, si ampliano, si spostano, e ogni variazione si ripercuote su interi ecosistemi. E allora? Potrebbero dire i cinici. Allora ci sono milioni di granchi reali (famiglia Lithodidae) che stanno risalendo la scarpata continentale dell'Antartide, minacciando di spazzare via diverse specie di molluschi che racchiudono quegli inestimabili tesori biochimici che sono i composti antitumorali: più interessati adesso?

Sei nata paperina che cosa ci vuoi far

AMBIENTE - Moby Duck. Avete letto bene, non è un errore di battitura. Si tratta invece del titolo di un libro-inchiesta recentemente pubblicato, che narra l’epopea di decine di migliaia paperelle da bagno e altri simili giocattoli gommosi alle prese con i flutti dell’immenso Oceano Pacifico invece delle ben più quiete sponde di una vasca da bagno casalinga. L’ha scritto l’americano Donovan Hohn, insegnante di letteratura inglese, affascinato da una storia che ha il variopinto sapore della tragedia ambientale ma anche dell’esplorazione avventurosa, della scoperta scientifica e dell’indagine sociologica. Tutto inizia nel gennaio 1992, quando a causa di una tempesta un cargo carico di animaletti di plastica appena usciti da una fabbrica di Hong Kong perde tre containers, che si rovesciano in mare e liberano il loro contenuto (29mila pezzi!). Da allora, tante papere, tartarughe, castori, rane e altri colorati animali “nuotano” tra le onde, restii ad affondare e resistenti alla degradazione da parte di micro-organismi batterici, come purtroppo avviene per gran parte della plastica

La nascita di un nuovo oceano

NOTIZIE - Non c’è fretta. Ci vorranno infatti almeno altri 10 milioni di anni perché nella regione di Afar in Etiopia si formi un nuovo oceano, ma come ha raccontato pochi giorni fa Tim Wright, ricercatore dell’Università di Leeds, alla Royal Society Summer Science Exhibition, i segnali negli ultimi anni sono stati inequivocabili. Nel 2005, in soli dieci giorni, nella zona desertica etiope si è aperta una spaccatura lunga ben 60 chilometri. Roccia fusa proveniente dagli strati profondi della Terra continua a sgocciolare fuori dalla fessura, allargandola lentamente. L’ultima eruzione sotterranea che è stata registrata risale appena allo scorso maggio.

Quell’acido di un oceano

Una vastità che pare infinita, con onde indomabili e profondità impressionanti, abitate da creature misteriose e sconosciute. L'oceano rappresenta l'idea...
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