SALUTE - Milioni di persone soffrono della malattia di Parkinson, un disordine del sistema nervoso che riduce la mobilità, induce tremore a riposo e si aggrava al passare del tempo. Poiché la popolazione mondiale invecchia, si stima che il numero di persone colpite dalla malattia andrà crescendo anno dopo anno. Eppure, malgrado si siano sperimentate diverse terapie efficaci nel trattamento dei sintomi del Parkinson, nulla rallenta la progressione della malattia.
Mentre non è noto cosa esattamente causi il disturbo, ci sono però indizi che puntano a un colpevole particolare: una proteina detta alfa-sinucleina. Si pensa che questa proteina, che si trova comunemente in tutti i pazienti affetti da Parkinson, diventi uno dei responsabili della malattia nel momento in cui si lega in gruppi, o aggregati, e diventa tossica, uccidendo i neuroni.
Un gruppo di ricercatori dell'Università della California di Los Angeles (UCLA) ha trovato il modo di evitare che si formino aggregati: non solo il nuovo metodo non sarebbe tossico, ma riuscirebbe anche a scindere gli aggregati già esistenti