Mentre vi accingete a mettere i regali sotto l'albero - ormai il tempo stringe - guardate il vostro albero di Natale. È sempre lo stesso che da anni recuperate dalla cantina e rimettete a riposo dopo l'Epifania? Oppure quest'anno avete deciso di acquistare un abete vero, per poi restituirlo alla natura? Secondo i dati di Coldiretti e del Corpo Forestale dello Stato, nel nostro Paese, sono commercializzati 6 milioni di alberi di Natale veri e 5 milioni di plastica.
I ricercatori hanno scoperto che alle Hawaii il 20% dei pesci mangia plastica. Non dobbiamo stupirci. Dalle bottiglie fino alle micro-particelle, circa l’80% della spazzatura che si trova nei mari e negli oceani è plastica. Una grave minaccia per la biodiversità marina. Ma anche un veicolo attraverso cui gli interferenti endocrini possono penetrare nella catena alimentare, costituendo un potenziale pericolo per la salute umana
Nel 2011, l'Unione Europea ha vietato il bisfenolo A (BPA) nei biberon - una nuova "valutazione" del suo impatto sulla salute è appena iniziata all'EFSA - e l'anno scorso la Food and Drug Administration statunitense ha fatto altrettanto. I polimeri che lo sostituiscono non hanno effetti simili a quelli degli estrogeni sull'organismo, vero?
AMBIENTE - Produciamo e gettiamo plastica in quantità mostruose e se non ne teniamo sotto controllo lo smaltimento, finiremo per distruggere i nostri ecosistemi. Inserire questo materiale tra i rifiuti tossici potrebbe non solo prevenirne un ulteriore accumulo nell’ambiente e garantire un ripristino degli habitat contaminati, ma anche stimolare la ricerca verso nuovi polimeri più sicuri: è questa la riflessione di un team di esperti di ecologia guidato dalla University of California Davis alla luce delle cifre su consumi e inquinamento da materiali plastici degli ultimi anni, appena pubblicata sulla rivista Nature.
I dati riportati nello studio sono in effetti allarmanti e si prevede che entro il 2050 accumuleremo una quantità di plastica così grande (le stime parlano di 33 miliardi di tonnellate) che i camion per contenerla, se posti in fila, farebbero 800 volte il giro del Pianeta. Solo l’anno scorso abbiamo prodotto a livello globale 280 milioni di tonnellate di materiali plastici e di questi meno della metà sono stati raccolti in discariche o riciclati.
AMBIENTE - Moby Duck. Avete letto bene, non è un errore di battitura. Si tratta invece del titolo di un libro-inchiesta recentemente pubblicato, che narra l’epopea di decine di migliaia paperelle da bagno e altri simili giocattoli gommosi alle prese con i flutti dell’immenso Oceano Pacifico invece delle ben più quiete sponde di una vasca da bagno casalinga. L’ha scritto l’americano Donovan Hohn, insegnante di letteratura inglese, affascinato da una storia che ha il variopinto sapore della tragedia ambientale ma anche dell’esplorazione avventurosa, della scoperta scientifica e dell’indagine sociologica.
Tutto inizia nel gennaio 1992, quando a causa di una tempesta un cargo carico di animaletti di plastica appena usciti da una fabbrica di Hong Kong perde tre containers, che si rovesciano in mare e liberano il loro contenuto (29mila pezzi!). Da allora, tante papere, tartarughe, castori, rane e altri colorati animali “nuotano” tra le onde, restii ad affondare e resistenti alla degradazione da parte di micro-organismi batterici, come purtroppo avviene per gran parte della plastica
AMBIENTE - Prendete 54 tartarughe trovate morte spiaggiate o intrappolate a morte nelle reti di incauti pescatori e poi controllate cosa hanno mangiato di recente, cioè quali sono i contenuti del loro stomaco. Scoprirete che una ogni tre animali raccolti non presenterà resti di molluschi, granchi o pesci poco veloci, sue prede abituali, ma sacchetti per la spesa, imballaggi, cordini, polistirolo espanso, filo per la pesca. Come minimo questi detriti sottraggono spazio al cibo, più normalmente provocano occlusione e morte.
AMBIENTE - Nell'Oceano Atlantico, al largo della costa degli Stati Uniti, si trova un'enorme discarica fluttuante. Negli ultimi 20 anni questo vortice non si è allargato, nonostante sia cresciuto enormemente lo smaltimento della plastica. Secondo gli scienziati i rifiuti potrebbero essere affondati.