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Esodo di ferragosto

POLITICA - Per chi rientra in questi giorni dalle ferie estive, la sorpresa è tanta. Il panorama della ricerca italiana, nel giro di una settimana, ha cambiato volto. Non c'è praticamente più nessuno al timone dei centri di ricerca di quanti erano alla guida fino a dieci giorni fa, e da ormai diverso tempo. Sabato 13 agosto, mentre la maggior parte della gente era a mollo in riva al mare o in vacanza da qualche parte, nelle stanze dei bottoni di Viale Trastevere il ministro dell'Istruzione, università e ricerca, Mariastella Gelmini, sfidava la canicola approvando l'atto finale della manovra di riordino degli enti, avviata nel 2007 dall'allora presidente del consiglio Prodi. Nomi nuovi, per lo più scienziati di spicco, un po' più giovani (età media 60 anni, anziché 69). Due donne, per la prima volta. Il ricambio era atteso, anche se l'operazione è stata finalizzata con una tempistica spiazzante. Proprio a ridosso di ferragosto. Non esattamente il momento in cui si gode della massima attenzione pubblica, e neppure quello più consono per consentire ai presidenti uscenti di congedarsi. Undici in tutto gli istituti riformati.

Il rinnovo della ricerca: lavori in corso

POLITICA - Si stanno rinnovando le dirigenze di 11 enti scientifici italiani, che rappresentano una buona parte della ricerca in campi importanti dalla fisica alla sismologia, dalla geofisica alla biologia marina alla matematica all’astrofisica. Ancora non sono chiare le procedure, i tempi e i criteri di scelta.

Intanto, l’acqua… Che cosa cambierebbe con l’Agenzia nazionale per le risorse idriche?

POLITICA - A un mese dal referendum non c'è pace per il settore acqua. Il 5 maggio scorso, il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto legge con misure per lo sviluppo e il rilancio dell'economia che prevede, tra le altre cose, l'istituzione di un'Agenzia nazionale di vigilanza sulle risorse idriche. Un organo collegiale indipendente costituito da tre membri "nominati dal Presidente della Repubblica previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministero dell'ambiente", che dovrebbe avere ampio potere regolatorio sul tormentato settore delle risorse idriche. Il decreto, per intenderci, è sempre quello delle "spiagge ai privati", cioè della trasformazione della concessione delle spiagge agli stabilimenti privati in vero e proprio diritto di superficie, valido per 90 anni. Ora è all'esame del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano; se lo dovesse firmare, il Parlamento avrà 60 giorni di tempo per approvarlo e convertirlo in legge. Nel frattempo, però, si discute. Nel caso dell'Agenzia per le risorse idriche, l'impressione condivisa da molti è che la sua istituzione non sia stata altro che una manovra frettolosa per azzoppare i quesiti referendari sull'acqua dei prossimi 12 e 13 giugno. Per saperne di più, ci siamo rivolti ad Antonio Massarutto, professore associato di economia pubblica all'Università di Udine, direttore di ricerca all'Università Bocconi e autore del libro Privati dell'acqua? Tra bene comune e mercato (Il Mulino, 2011)

Il placebo non è innocuo

NOTIZIE - E se usato a sproposito lede i diritti del cittadino. Ahimè, è tutto in tedesco, per cui non sono in grado di leggere il report originale dell’Associazione dei Medici tedeschi (per chi masticasse la lingua, lo trovate qui). La notizia è però rimbalzata sui media in lingua inglese, e credo sia interessante rifletterci un po’. Almeno metà dei medici tedeschi dell’Università di Medicina di Hannover hanno dichiarato che prescriverebbero placebo ai loro pazienti (per esempio vitamine o rimedi omeopatici). Anche circa la metà dei medici che hanno partecipato a un’indagine Svizzera ha dichiarato lo stesso. Che i medici ricorrano spesso al placebo, per curare i piccoli malanni di pazienti che essenzialmente cercano un po’ di comprensione e “cura” dal proprio medico, non è una novità. Una ricerca del genere in Italia non è stata fatta, ma l’anedottica medica vuole questa pratica diffusa anche nel nostro paese (bello sarebbe che qualcuno si occupasse di fare una verifica sistematica). Nel 2008 è uscita una ricerca negli Stati Uniti dove si riportano statistiche molto simili a quelle tedesche.

Agli aborigeni quel che è degli aborigeni

NOTIZIE - Quando si tratta di restituire un reperto archeologico i britannici sono un po’ come quei bambini che quando la mamma li sgrida - “ridai il giocattolo a tuo fratello” - allungano la mano porgendo riluttanti l’oggetto, ma stentano a mollare la presa (costringendo l’altro a tirare con forza). Questa volta però ce l’han fatta. Il Museo di Storia Naturale (NHM) di Londra in soli 18 mesi di negoziazione ha annunciato ieri che restituirà agli aborigeni delle isole dello stretto di Torres (sparpagliate fra la costa nord dell’Australia e la Nuova Guinea) una raccolta di “teste decorate”, una mummia e altri reperti assortiti (141 “pezzi” in tutto, che attraverso le analisi si ritiene appartengano a 119 individui originari di quelle terre).

Of mice and men

NOTIZIE - “Nuovo farmaco anti-cancro si dimostra efficace.” Nei topi però. Quante di queste notizie leggiamo ogni giorno sui media (questo blog compreso)? Quanti di queste scoperte portano a un vero e proprio farmaco efficace sull’essere umano? I dati dicono che solo il 5% dei prodotti che iniziano i trial clinici finiscono per essere commercializzati. Uno studio del 2003 ha per esempio calcolato che solo il 5% dei risultati più importanti ottenuti nella ricerca di base hanno portato a termine con successo l’iter clinico entro i dieci anni successivi dalla prima scoperta.

Fondi per il clima e sabbie inquinanti

POLITICA - Chi sta finanziando le attività estrattive del petrolio dalle sabbie bituminose? E quali sono le conseguenze sul clima e sulla nostra salute? Lo spiega a OggiScienza Elena Gerebizza, che si occupa di finanza per lo sviluppo per la Crbm. Nella prima parte dell'intervista ci aveva raccontato cosa sono le sabbie bituminose e come le compagnie petrolifere stiano investendo ingenti capitali nell'attività estrattiva per ricavarne petrolio. Oggi vi mostriamo anche le immagini scattate da Greenpeace che rendono l'idea di quella che è la situazione attuale in Alberta.

Le conseguenze della metafora

NOTIZIE - A prima vista le conclusioni possono sembrare un po’ ovvie: le metafore che vengono usate per descriverlo alterano fortemente le opinioni che possiamo avere su un dato argomento. In realtà la ricerca pubblicata ieri da Lera Boroditsky e Paul Thibodeau della Stanford University mette in evidenza alcun effetti piuttosto singolari, che potrebbero essere efficacemente usati per persuadere la gente a pensarla in un certo modo (il che non è necessariamente un bene).

La sabbia che inquina

POLITICA - Lo scorso settembre la Campagna per la Riforma della Banca Mondiale (Crbm) ha pubblicato "Insabbiati", un rapporto sul petrolio non convenzionale e lo sfruttamento delle sabbie bituminose. L'allarme lanciato riguarda i metodi estrattivi e le conseguenze che questi provocano sull'ambiente. Per capire quello che sta accadendo (e chi ne è il responsabile), abbiamo intervistato Elena Gerebizza, che si occupa di finanza per lo sviluppo per la Crbm e ci ha parlato di quello che è successo in Alberta e quello che sta accadendo oggi in Congo.

Business friendly

POLITICA - In maggioranza favorevole al libero mercato, la Corte Suprema americana ha deciso che la famiglia di Hannah Bruesewitz, la 18enne che aveva sofferto gravi effetti collaterali da vaccino “scientificamente superato” contro difterite, tetano e pertosse, non poteva far causa alla società Wyeth oggi Pfizer. La pensavano così in pareri mandati alla Corte anche 22 associazioni mediche note per essere sovvenzionate da aziende farmaceutiche, e 11 scienziati per lo più in pensione: la legge del 1986 "National Childhood Vaccine Injury Act" fornisce una compensazione adeguata ai bambini danneggiati dai vaccini, e spianare la via ai processi farebbe uscire i produttori dal mercato e fermare la produzione e lo sviluppo di vaccini infantili in questo paese.
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